Il 2016 del ciclismo può essere ricordato come l'anno di Froome, che vince il suo terzo Tour de France, e di Peter Sagan, che conquista la seconda maglia iridata consecutiva, ma sarà soprattutto ricordato come l'anno dei ritiri. Il 31 Ottobre, giorno in cui scadono la maggior parte dei contratti, molti big degli anni passati sono rimasti giù dalla sella per loro scelta e alcuni ancora stanno pensando a cosa fare.

Tra chi ha deciso di appendere la bici al muro di casa c'è Fabian Cancellara. Spartacus aveva annunciato un anno fa che il 2016 sarebbe stato il suo ultimo anno da professionista e ha mantenuto la parola data, salutando alla Sei giorni di Gand il pubblico che tanto lo ha amato. Nel corso della sua lunga carriera, Cancellara, ha vinto molto in terra belga e francese, basti pensare alle tre Roubaix e ai tre Giri della Fiandre, motivo per cui ha deciso di salutare i suoi fan dal velodromo di Gand dove è stato ricambiato con un'ovazione degna del grandissimo corridore che è stato. Il distacco dalle corse non è mai facile, ma per ora Fabian ha deciso di dedicarsi alla famiglia mettendo in cantiere anche l'idea di laurearsi in marketing sportivo. Altri due eccellenti compagni di squadra di Cancellara hanno deciso di ritirarsi dalle scene in questo 2016: Frank Schleck e Ryder Hesjedal. Il lussemburghese ha vissuto i suoi anni d'oro nei primi anni del secolo quando vinse il Tour de Suisse, l'Amstel Gold Race, due tappe al Tour de France e ottenne vari piazzamenti nelle classiche delle Ardenne, ma negli ultimi anni, soprattutto dopo il ritiro del fratello Andy, è stato l'ombra del corridore che era in passato e il ritiro dopo il Lombardia è stata la conseguenza diretta del suo calo prestazionale.

Il saluto della Trek al suo capitano Fabian Cancellara |Quotidiano.net
Il saluto della Trek - Segafredo al suo capitano

Dopo la Classica delle Foglie Morte, si è ritirato anche Ryder Hesjedal, salito alla ribalta internazionale grazie al Giro d'Italia vinto nel 2012 ai danni di Joaquin Rodriguez. Hesjedal non è più riuscito a ripetersi, anche se è restato fino a quest'anno un ottimo corridore da piazzamento per le classifiche generali di Tour de France e Giro d'Italia, ma il suo modo di correre, sempre all'attacco, è ormai insostenibile per il fisico di Easy Ryder che quindi ha deciso di dire basta ed ora si gode il suo Canada.

Ryder Hesjedal con il trofeo del Giro d'Italia
Ryder Hesjedal con il trofeo del Giro d'Italia

Altri big che hanno detto stop alle corse sono Jean Christophe Peraud, secondo al Tour 2014 vinto da Vincenzo Nibali, Matthew Goss, vincitore a sorpresa della Sanremo 2011, e Jesse Sergente che a soli 28 anni ha deciso di smettere dopo l'incidente dello scorso anno in cui fu investito dalla macchina del cambio gomme durante il Giro delle Fiandre.

Bradley Wiggins e l'oro olimpico di Rio
Bradley Wiggins e l'oro olimpico di Rio

Chi, invece, non ha ancora deciso il da farsi è Bradley Wiggins. Wiggo, dopo aver vinto l'oro olimpico con il quartetto britannico, sta ancora riflettendo, poiché potrebbe dire la sua in pista e a dimostrazione di ciò c'è proprio la vittoria ottenuta in coppia con Mark Cavendish alla Sei Giorni di Gand. Il Baronetto quindi abbandonerà quasi certamente la strada per dedicarsi alla pista, prendendo sotto la sua ala protettiva i giovani talenti pistard che affollano la sua squadra per farli crescere e farli diventare i campioni del domani.