Lieuwe Westra, trentaquattrenne corridore olandese da pochi giorni in forza al Team Wanty Group-Gobert, abbandona il ciclismo. La notizia, che in sè non farebbe scalpore, trattandosi di un atleta poco noto ai più e al crepuscolo della sua carriera, diventa però per qualche ora un vero e proprio caso, quasi un intrigo, difficile da chiarire.

I fatti. Nella giornata di ieri, Westra affida al social network Facebook un messaggio riguardante il proprio ritiro: "Oggi ho deciso di smettere di correre - le sue parole - non riesco più ad essere competitivo. Grazie ad A. Boskamp e a K. Snijder! Con il ritiro cercherò di risolvere questi problemi. Grazie al mondo del ciclismo". Una decisione inattesa, perchè l'olandese era sotto contratto con il suo nuovo team per altri tre anni, con un riferimento pubblico a due personaggi sconosciuti, citati quasi come se fossero i responsabili del ritiro. Dopo poche ore, mentre nel frattempo il messaggio è stato cancellato, la notizia si diffonde in Olanda, e si viene a conoscenza del fatto che Boskamp è il suo manager e che Snijder è il suo (ex) cognato. Due uomini dunque vicini al corridore, che però sono coinvolti in una causa civile proprio contro Westra, per "motivi di affari" (come riportato dal sito cyclingnews.com. Intanto, il Team Wanty-Group-Gobert, evidentemente all'oscuro dell'improvvisa decisione del suo corridore, prende tempo fino a stamattina, quando sul proprio profilo Twitter viene diramata una nota ufficiale. "Siamo tristi nel dover annunciare che Lieuwe Westra ha posto fine alla sua carriera con effetto immediato. Si ritira dopo otto anni da ciclista professionista", si legge nel comunicato. Da quanto si riesce ad apprendere, nessuno all'interno della nuova squadra di Westra si attendeva un comportamento del genere. A fare - solo apparentemente - chiarezza sull'accaduto ci pensa invece l'ex cognata, tale Anneke Mook, che posta un altro messaggio su Facebook.

"Stanotte Lieuwe ha annunciato di voler smettere con il ciclismo. Una scelta che ci lascia particolarmente dispiaciuti, perchè un corridore di talento abbandona il gruppo anche a causa di errori altrui. Ma rimane comunque una scelta che dobbiamo rispettare. Adesso Lieuwe ha bisogno di un paio di giorni di riposo, poi spiegherà tutto. Mi auguro che nei prossimi giorni gli sia lasciato il tempo e lo spazio che ha chiesto". Un ritiro indotto, se non addirittura forzato, dunque, che la stampa olandese spiega con i disturbi depressivi che hanno di recente accompagnato la vita di Westra. Già nel 2015, il trentaquattrenne Lieuwe aveva accarezzato l'idea del ritiro, secondo quanto si apprende da fonti vicine al corridore. Si torna così a spulciare tra le varie dichiarazioni di Westra che, proprio nel 2015, aveva parlato in questi termini del suo momento difficile: "Nell'ultimo anno sono accadute tante cose. Ho rotto con la mia fidanzata, ora vivo da solo a Monte-Carlo, lontano da casa. Altre cose sono successe durante le corse: cadute, gente che è ancora in coma. Tutte piccole cose che, messe insieme, potrebbero farmi crollare". Resta però molto da chiarire, soprattutto per il ruolo giocato della vicenda da Boskamp e Snijder, citati proprio da Westra nel suo messaggio su Facebook. Nel mondo dei social network si consuma così una vicenda di difficile interpretazione, che ha come protagonista un corridore che negli ultimi aveva dimostrato di essere competitivo, vincendo la classifica generale della Tre Giorni di La Panne lo scorso aprile, e contribuendo al trionfo al Tour de France di Vincenzo Nibali nel 2014, sempre in maglia Astana.