Dopo aver indossato per un giorno la maglia gialla di leader, chiudendo sul podio (terza piazza) in classifica generale alla Volta a la Comunitat Valenciana, Manuel Senni non è più uno sconosciuto. Fino alla settimana scorsa, in pochi sapevano dell'esistenza di questo ventiquattrenne corridore nativo di Cesena, in forza alla BMC, ma senza grandi risultati alle spalle. 

Le sue recentissime prestazioni sulle strade spagnole hanno invece rilanciato uno dei tanti talenti del ciclismo italiano, che peraltro milita in un grande team internazionale come la BMC. A raccontare qualcosa di più di Senni è il suo direttore sportivo, Valerio Piva, che spiega di averlo reclutato dopo che il ragazzo gli era stato segnalato per due vittorie consecutive al Giro della Valle d'Aosta nel 2014. Al terzo anno di contratto con la squadra elvetico-americana, Manuel è uno scalatore con ampi margini di miglioramento a cronometro, che sembra essere maturato proprio a cavallo tra la fine della scorsa stagione e l'avvio di quella in corso: "Già nelle ultime corse del 2016 aveva dimostrato di essere forte - le parole di Piva a Cyclingnews - ottenendo buoni risultati in prove difficili come la Milano-Torino. Forse quando è arrivato alla BMC ed è entrato nel mondo del World Tour era un po' troppo giovane. Veniva dagli Under 23, e quando si passa a un livello superiore, con tanti grandi campioni in gara, è normale che sia necessario un po' di tempo per ambientarsi. Nelle prime due stagioni con noi gli abbiamo chiesto praticamente sempre di lavorare per i suoi capitani: è normale che in questo modo sia stato difficile per lui ottenere dei buoni risultati a livello personale". E dire che Senni non avrebbe dovuto partecipare a La Volta a la Comunitat Valenciana, ma una brutta influenza ha messo k.o. il più esperto compagno di squadra Manuel Quinziato, lasciandogli il via libera per una settimana da protagonista, dove si è messo in mostra soprattutto in salita, chiudendo alle spalle di Nairo Quintana e Ben Hermans. 

Piva rende poi noto l'aneddoto relativo al reclutamento del corridore romagnolo: "Manuel era un dilettante in Italia: a segnalarmelo fu Andrea Agostini, un ragazzo del nostro ufficio stampa. Mi disse che conosceva un giovane scalatore con grandi qualità e con margini di miglioramento. Qualche mese dopo eravamo al Tour de France, e ancora Agostini venne a riferirci che Manuel aveva vinto due tappe consecutive al Giro della Valle d'Aosta. Come squadra avevamo bisogno di giovani scalatori, quindi gli abbiamo fatto un provino e abbiamo capito che aveva dei numeri, oltre al giusto atteggiamento. Così lo abbiamo fatto firmare". Quali prospettive ora per Senni, che tra le grandi corse a tappe ha disputato solo il Giro d'Italia dello scorso anno, concludendolo al settantaseiesimo posto? Piva non vuole esporsi: "Non so se e quando potrà puntare alla classifica generale di un grande Giro. Al momento non è pronto, anche se ha ottenuto grandi risultati da dilettante. Lo faremo correre in brevi gare a tappe per capirne di più. E' un ottimo scalatore, ma deve migliorare tanto a cronometro. Però è un bravo ragazzo e si impegna parecchio per migliorare, si è ben integrato nel team e lavora per la squadra ogni volta che glielo si chiede. Sa che alla BMC ci sono grandi corridori, ma ha le sue ambizioni: la nostra speranza è con questi ultimi risultati la sua carriera prenda una piega diversa". Prossimo appuntamento per Senni l'Abu Dhabi Tour, altra corsa infarcita di big, dove cimentarsi in mezzo ad alcuni dei candidati alla vittoria finale del Giro d'Italia.