La settima tappa del Giro del Delfinato conferma le impressioni della vigilia. Richie Porte appare senza punti deboli. Forte contro il tempo, inossidabile in quota. L'australiano rinforza la sua leadership e pone a distanza un Froome in difetto tra Col de Sarenne e Alpe d'Huez. Aru accende la miccia, ma paga poi gambe pesanti, Contador contiene il disavanzo, Valverde concede qualcosa. La vittoria parziale è, invece, di Kennaugh. Il colosso del Team Sky corona un'uscita in avanscoperta e si prende la prestigiosa cima di Francia. 

Il ritmo è elevato fin dalle prime battute, difficile costruire un'azione degna di nota. Dopo trentacinque chilometri, nasce la sortita che caratterizza l'intera corsa. Diciassette unità abbandonano il plotone, tra i battistrada anche il nostro Ulissi. Porte schiera i suoi gregari, la BMC controlla il gruppo. Sul Col du Cucheron, aumenta il disavanzo, i primi strappano 3'25 alla maglia gialla. 

Il Col de Porte - posto poco dopo - contribuisce a dare linfa ai fuggitivi, forti di un tesoretto di circa 6 minuti. Il rifornimento pilota verso la parte più interessante, il Col de Sarenne, oltre 15 chilometri all'insù, funge da spartiacque. Davanti si sfalda il gruppetto, Vanendert, Fernandez e Kennaugh staccano i compagni di avventura, risalgono, poi, Swift, Herrada e Ulissi. L'ascesa è regolare, non impossibile, ma presenta punte al 9%. Bardet - ai meno 16 - alza la voce, lascia il primo segno tangibile sul suo terreno. Quando è Aru a danzare sui pedali, la corsa esplode. Richie Porte è impassibile, lungo rapporto e chiusura automatica. C'è anche Valverde, mentre Contador, conscio di una condizione non ottimale, gestisce la gamba. 

In vetta, Kennaugh e Swift transitano insieme, la tappa è affare a due. Dietro, i grandi si osservano, è l'Alpe d'Huez - 3.7 chilometri - a sancire le differenze. Trenata di Porte, Froome palesa difficoltà ieri sapientemente nascoste. Non è al top, paga dazio a un Porte formato gigante e a un Fuglsang sorprendente. Aru cede 17 secondi all'australiano, Contador precede il campione italiano di 9 secondi. Froome è più dietro. Per quel concerne la vittoria parziale, è arrivo in solitaria di Kennaugh, un gigante. Piega uno Swift eroico, salva il bilancio dei neri, traditi dal capitano.  

Il percorso 

L'ordine d'arrivo 

La classifica generale

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo