Il Giro del Delfinato va in archivio quest'oggi, con l'ottava tappa che conduce i corridori da Albertville a Plateau de Solaison. La classifica generale, per quel concerne la prima posizione, appare piuttosto definita, con Richie Porte in una situazione assolutamente confortevole. L'australiano della BMC ha oltre un minuto su Chris Froome, miglior gamba in salita e può giocare di rimessa. La curiosità, quindi, verte sulla formazione del podio, con diversi protagonisti ancora in corsa, e sul successo parziale. 

La partenza non è certo agevole, qualche colpo di pedale ed inizia la salita verso il Col des Saisies, oltre 15 chilometri, pendenza media del 6.4%. Può nascere, sulla prima ascesa, l'azione di giornata. Dopo una picchiata lunga 15 chilometri, intervallata da qualche tratto in contropendenza, doppia scalata. Il plotone affronta un Gpm di seconda categoria - Col de Aravis, 6.6 chilometri, 6.9% pendenza media - e un Gpm di prima categoria - Col de la Colombiere - 11.3 chilometri, 6.1% pendenza media. 

Difficile muoversi in netto anticipo, ma chi vuole tentare di ribaltare la corsa non può comunque attendere la fatica finale. Un affondo, deciso, può insinuare il dubbio in Chris Porte, anche perché la strada aiuta gli attaccanti. Una lunga discesa pilota infatti verso le prime rampe di Plateau de Solaison - qualche chilometro pianeggiante ad anticipare la salita - 11.3 chilometri con pendenze infernali. Non si scende mai sotto il 6.9%, la pendenza media è del 9.2%, nella porzione iniziale si staziona sopra l'11%. I primi chilometri sono quelli più ostici, gambe dure, asfalto rovente, può succedere di tutto. Più accessibile l'ultimo chilometro, verso il traguardo si trova un attimo di "respiro", ma è comunque salita vera. 

I favoriti sono i soliti noti. Aru vuole lasciare un segno tangibile, dopo l'ottima impressione dei giorni scorsi, Froome è un interrogativo, Porte, come detto, il più forte. Attenzione, poi, a Bardet, a Fuglsang, al cuore di Contador e Valverde.

Il percorso