La Norvegia incorona Peter Sagan per la terza volta consecutiva. I colori dell'iride si andranno ad adagiare nuovamente sul petto del corridore slovacco che dopo Richmond 2015 e Doha 2016, festeggia anche a Bergen 2017. Alle spalle di Sagan il beniamino di casa, Alexander Kristoff, e Michael Matthews, mentre l'Italia dopo un'ottima corsa chiude al quarto posto con Matteo Trentin, bravo a recuperare le posizioni perse nelle ultime due curve. Un peccato per i colori azzurri che non sia arrivata la tanto agognata medaglia, ma il Mondiale di Bergen restituisce una Nazionale competitiva e che può guardare ad Innsbruck 2018 con ottimismo. 

Dopo la fuga del mattino composta da 10 uomini tra cui Andrey Amador (Costa Rica) e Conor Dunne (Irlanda) che guadagna sin da subito il beneplacito del gruppo, ma termina la sua avventura a quattro giri dalla fine, quando la corsa esplode. Provano l'attacco Jansen (Danimarca), Le Gac (Francia), ma soprattutto De Marchi e Wellens (Belgio). I quattro, però, vengono subito ripresi e il primo a provarci di nuovo è proprio De Marchi che segue Barguil (Francia) e Juul Jensen (Danimarca), ma ancora una volta il gruppo non se li lascia scappare. L'azione buona la lancia Tim Wellens, seguito ancora una volta da De Marchi a cui si accodano anche Pantano (Colombia), Haller (Austria), Boom (Olanda), Haig (Australia), De La Cruz (Spagna) e Eiking (Norvegia). Questo gruppo di otto corridori guadagna 30-40" prima che il gruppo decida di non lasciargli troppo spazio, ma l'accordo è buono tanto che resistono con lo stesso vantaggio anche sul passaggio di Salmon Hill, quando gli otto diventano sette a causa della sofferenza di Lars Boom, poi rientrato in discesa. Dietro è la Francia, rimasta fuori dall'attacco, a provare a lanciare i suoi uomini, ma uno splendido Ulissi si francobolla prima a Le Gac e poi a Simon. Dal gruppo prova a recuperare in solitaria Nils Politt, ottimo cronoman tedesco che però non riesce a ricongiungersi con i primi restando quindi a bagnomaria tra il gruppo e la testa della corsa. 

Ad inizio del penultimo giro arriva la prima brutta notizia per l'Italia, perchè Gianni Moscon finisce a terra. Poco prima di Salmon Hill, Tom Dumoulin (Olanda) accende la miccia causando la reazione di Ulissi e Uran (Colombia) e mangiando 20" ai battistrada. L'azione dell'olandese, però, si ferma poco dopo, lasciando il comando delle operazioni nuovamente alla Francia. Sulla salita norvegese è ancora Dumoulin ad accelerare con Alberto Bettiol alla ruota, ma ancora una volta l'azione del campione del mondo a cronometro è solo un assaggio che però sgretola il gruppo riducendolo ad una trentina di unità. Davanti Wellens forza, ma gli inseguitori sono a pochi secondi da loro e la vita della fuga sembra ormai segnata e a 25 chilometri dal traguardo termina la loro avventura. Poco prima del passaggio sotto lo striscione d'arrivo Luis Mas (Spagna) prova ad anticipare il gruppo con uno scatto, ma viene ripreso poco dopo. 

Si arriva quindi all'ultimo passaggio su Salmon Hill con il gruppo compatto. Lì è la Danimarca ad aprire le danze con Juul Jensen con Moscon e Bettiol, Alaphilippe, Gilbert e Van Emden. Il francese sembra avere la gamba buona staccando gli altri compagni d'attacco: Gilbert prova a seguirlo, Moscon invece decide di non seguirlo subito per poi andare riprendere il francese poco dopo aver scollinato. Lì i due trovano l'accordo, il gruppo però non demorde ed insegue a pieno regime a dieci secondi con Matteo Trentin a fare da stopper su ogni scatto. Alaphilippe stacca Moscon nel tratto in pavé, ma anche il francese si deve arrendere al ritorno del gruppo che quindi imposta la sua volata. Alberto Bettiol lancia lo sprint, Kristoff esce dalla sua ruota a una velocità doppia, ma dalle grandi spalle del norvegese spunta Peter Sagan che lo affianca e lo passa sul traguardo con il colpo di reni, un colpo che scrive la storia. Peter Sagan è il primo a vincere tre Mondiali consecutivamente.