La settimana nera di Chris Froome si sta per concludere, ma le notizie sul suo procedimento disciplinare continuo ad arrivare. Oggi vanno registrate la scelta dell'avvocato da parte del britannico e gli attacchi diretti a lui, alla Sky e a Bryan Cookson da parte dell'ex presidente dell'Uci Pat McQuaid

Il campione britannico in forza al Team Sky ha deciso la sua linea difensiva, ovvero ricreare le condizioni della 18esima tappa della Vuelta in laboratorio e provare quindi che i nanogrammi di salbutamolo presenti nelle sue urine sono dovuti a un differente assorbimento da parte del suo organismo e non a un sovradosaggio. Oltre alla linea da tenere per evitare la squalifica, Froome, ha scelto anche il suo avvocato difensore, Mike Morgan. L'avvocato londinese è molto famoso nella giurisprudenza sportiva per aver collaborato, tra gli altri, con Sergio Henao, Lizzie Deignan, Maria Sharapova e anche Alberto Contador, quando si difese dalle accusa di doping per via della presenza di clembuterolo nel suo sangue.

Sulla scelta di Morgan pesa certamente anche il successo avuto dall'avvocato un anno fa, quando difese Henao, compagno di squadra del keniano bianco alla Sky,nel suo caso riguardante il passaporto biologico. Il caso più simile avuto in gestione dall'avvocato londinese è stato però quello del calciatore del Liverpool Sakho, che nel 2016 risultò positivo alla norcoclaurina al termine di una partita di Europa League. La norcoclaurina, come il salbutamolo, è un farmaco Beta2 agonista utilizzato per il trattamento dell'asma e di altre malattie polmonari caratterizzate da broncospasmi, e Morgan riuscì, con la sua difesa, a far scagionare il difensore dei Reds, che così non subì provvedimenti disciplinari. 

Intanto, però, continuano gli attacchi rivolti al plurivincitore del Tour de France e l'ultimo in ordine di tempo arriva da Pat McQuaid, ex presidente dell'Uci prima del regno Cookson. L'ex presidente ribatte con forza alle parole di Froome nell'immediato post-scandalo, quando il ciclista disse di non aver infranto nessuna regola: "Il fatto è che lui ha infranto una regola - esordisce McQuaid -. Il suo campione di urina aveva un valore doppio rispetto al consentito. Ora deve provare che non poteva fare altrimenti e quindi assumere tutta quella dose di salbutamolo". L'attacco dell'irlandese poi si sposta anche sul suo successore, Cookson, a cui non rivolge parole dolci, anzi accuse pesanti: "Se da un laboratorio arriva la notizia che un campione di un grande ciclista è risultato positivo, allora il presidente dell'Uci lo deve sapere. Mi hanno sorpreso molto le parole di Cookson sulla Sky e la loro credibilità quando lui sapeva cosa stava accadendo dietro le quinte"

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.