La Tre Giorni di La Panne ha una storia piuttosto importante, come dimostrano i nomi pesanti presenti nell'albo d'oro. Kristoff, Westra, Gilbert, per citare gli ultimi tre vincitori della corsa in programma quest'oggi in Belgio. Come noto, non si tratta più di una prova diluita nell'arco di tre giorni, è gara secca, una volata verso il successo. Volata, perché i favoriti della vigilia sono appunto gli sprinter presenti in gruppo, stante il tracciato. Elia Viviani - Quick Step Floors - è il candidato n.1, sostituisce l'infortunato Gaviria, deve replicare a una Sanremo in difetto. La Quick Step ben conosce questo tipo di sfide e dispone di una squadra in grado di controllare la corsa e di proiettare nelle migliori posizioni il capitano. 

I chilometri da percorrere sono 202.4, la zona più interessante è quella centrale. Qui sono collocati cinque muri. Si parte con il Monteberg, a ruota il Kemmelberg, l'unico in pavé. La sequenza si chiude con il Sulferberg, ma il traguardo dista ancora circa 100km. Manca all'appello un tratto in pavé - sono presenti due passaggi in pavé anche nella prima fase di gara - non certo in grado di decidere le sorti della Tre Giorni di La Panne. Il tramonto non riserva difficoltà altimetriche, il plotone può quindi annullare un eventuale disavanzo. Il circuito conclusivo - primo passaggio poco dopo il km150 - serve per prendere le misure in vista dell'attesa volata. 

Due i principali rivali di Viviani, Coquard e Ackermann. Pelucchi e Mezgec sono le possibili variabili. 

Il percorso