Una delle piaghe che affliggono da tanto, troppo tempo lo sport mondiale è quella del doping. Per cercare di sconfiggerlo si è cercato di potenziare la rete dei controlli. Non sottoporsi a questi significa commettere un errore fatale. Se questo poi l'ha commesso un figlio d'arte, la notizia fa ancora più rumore.

Cio è accaduto con Vincenzo Abbagnale, figlio del grande Giuseppe, iridato nel 2013, che dovrà rinunciare alle Olimpiadi di Rio 2016 per doping. Qual è la sua colpa? Aver saltato tre controlli antidoping in un anno. L'ultimo di questi in ordine temporale è stato il 1 febbraio scorso. Vincenzo Abbagnale lo ha mancato causa un lieve incidente stradale. Quando si è presentato alla sede dell'appuntamento, il controllore era già andato via. Il primo invece lo aveva saltato per una negligenza. Il secondo per un'errata indicazione del dispositivo segnalore dei controlli. Purtroppo le normative prevedono la squalifica in questi casi. Riuscirà Vincenzo Abbagnale a fornire adeguate spiegazioni all'antidoping per potersi discolpare e non abbandonare il sogno a cinque cerchi?

Si spera che venga fatta chiarezza sull'intera vicenda. In ogni caso non sarà certo questo a cancellare tutto quanto di bello ha saputo fare il padre Giuseppe per il canottaggio e lo sport italiano. Lo stesso Giuseppe si impegnerà come prima e più di prima da presidente federale per riportare la sua disciplina ai fasti di un tempo.

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Alessandro Brugnolo
Senza sport non so stare poichè per me rappresenta uno stile, una filosofia di vita.