Dopo lo sfoggio di teatralità esibito dal comitato olimpico francese per la presentazione del logo per la candidatura di Parigi per le Olimpiadi 2024 (proiezione sull'Arco di Trionfo all'orario simbolico delle 20.24 una decina di giorni fa) e il tentativo di puntare sul fascino della storia millenaria di Roma da parte del Coni italiano, è stata ieri la volta di Los Angeles ufficializzare la sua partecipazione ai Giochi estivi che si disputeranno tra otto anni. L.A., che ha preso il posto di Boston per gli Stati dopo che la città del Massachusetts si era tirata indietro la scorsa estate adducendo costi insostenibili per la comunità, ha reso noto il logo della campagna ufficiale, un angelo illuminato dal sole della California, per rendere omaggio alle origini della città e alla sua fama di capitale mondiale delle stelle.

A spiegarne la scelta è stato il chairman del comitato olimpico L.A. 24, Casey Wassermann: "Il nostro logo vuole essere il simbolo - ha esordito Wassermann in conferenza stampa - degli atleti che lottano per raggiungere i loro sogni, ma allo stesso tempo ricorda l'origine spagnola del nome della città degli Angeli, oltre allo spirito di ottimismo e progresso che da sempre pervade il Sud della California. L'immagine è illuminata dai raggi del sole, che con la sua luce sembra delineare un cuore, in un insieme di colori che spesso vediamo all'orizzonte sia all'alba che al tramonto. Il sole, che è la stella più luminosa, ispira anche il nostro slogan Follow The Sun". Il sindaco Garcetti ha ribadito che "il logo racchiude in sè il senso del duro lavoro, della creatività e dell'ingenuità di una città che vuole seguire il sole e raggiungere le massime vette del successo. E' questo il motivo per il quale tutti noi siamo entusiasti di perseguire il nostro sogno di riportare le Olimpiadi in una città che le ama".

I californiani sperano infatti di poter raggiungere Londra come unica sede a cinque cerchi per la terza volta nella storia dei Giochi. Dopo il 1932 e il 1984, quella del 2024 sarebbe dunque un'edizione da record per Los Angeles, che però dovrà fronteggiare le candidature europee di Parigi, Roma e Budapest. Aspetto da non sottovalutare, dato che nel 2016 e nel 2020 le Olimpiadi si terranno rispettivamente in America (Rio de Janeiro) e in Asia (Tokyo), lasciando aperte le speranze delle città del Vecchio Continente di riavere a disposizione l'edizione del 2024. Ma a Los Angeles non sembrano preoccuparsi dei numeri, e neanche dell'essersi candidati in extremis, solo dopo il forfait di Boston. Buona parte delle strutture sono già state indicate, anche se per la presentazione ufficiale saranno necessarie altre settimane, con gli impianti sportivi di UCLA (University of California at Los Angeles) già pronti per essere ristrutturati e sottoposti al vaglio del CIO. Ci sono poi altre strutture già all'avanguardia nel mondo dello sport, come il Rose Bowl di Pasadena e il celebre Staples Center, perfette per un evento della portata di quello olimpico. Per non parlare del vecchio Coliseum, che gli americani stanno già contrapponendo al leggendario Colosseo di Roma, in una sfida che comprenderà senza dubbio anche Parigi, con Budapest al momento più defilata per fascino e tradizione.