Domani Andy Murray scenderà in campo sul cemento di Rio de Janeiro per difendere la medaglia d'oro conquistata alle Olimpiadi di casa di Londra 2012. Il britannico ha infatti regolato con il punteggio di 6-1 6-4 il giapponese Kei Nishikori, testa di serie numero quattro del tabellone a cinque cerchi, forse ancora provato dall'estenuante match di ieri sera contro il francese Gael Monfils. Ora a Murray non resta che attendere il risultato della seconda semifinale, quella tra Juan Martin Del Potro e Rafa Nadal per conoscere il suo avversario di domani, mentre al nipponico resta comunque la possibilità di conquistare una storica medaglia di bronzo. Nel torneo di singolare femminile il terzo gradino del podio è stato occupato dalla ceca Petra Kvitova, che ha battuto nella finalina l'americana Madison Keys, sconfitta in tre set dopo oltre due ore di gioco. 

La prima semifinale maschile è per lunghi tratti un monologo di Andy Murray che, dopo un avvio equilibrato durato però solo tre games, prende il largo anche grazie agli errori di uno sciagurato Nishikori. Il giapponese perde la battuta nel quarto gioco, prova a ottenere immediatamente il controbreak ma poi va completamente fuori ritmo. I suoi errori gratuiti in sequenza non si contano più, mentre allo scozzese non par vero di poter veleggiare in tutta tranquillità verso la conquista del primo set, chiuso con l'esplicativo score di 6-1. Nel secondo parziale Nishikori pare darsi una scossa, resiste al servizio, ma non riesce mai a impensierire l'avversario in risposta, anche grazie alla buona resa con la prima del britannico. Nel quinto game giunge il break che decide il match: Murray è in controllo come forse mai nel torneo, in cui ha dovuto letteralmente salvarsi contro avversari meno quotati ma probabilmente per lui più fastidiosi come Fabio Fognini e Steve Johnson. Il numero due del tabellone di Rio tiene la battuta con disinvoltura e si presenta così al servizio sul 5-4. I primi due match point sono annullati brillantemente dal giapponese, prima con un passante che costringe Murray all'errore, poi con una risposta vincente. Alla terza occasione però il britannico non sbaglia e si ritrova in finale a distanza di quattro anni. Da sottolineare che nel 2016 Murray ha disputato tutte e tre le finali degli Slam (a Melbourne, Parigi e Wimbledon) e ora è giunto a giocarsi l'oro alle Olimpiadi, a testimonianza di una continuità ormai invidiabile.

Nishikori (4) - Murray (2) 1-6 4-6 

Molto più combattuta la finalina per il bronzo del singolare femminile. La sfida è tra la ceca Petra Kvitova, protagonista di un'annata da dimenticare, e l'americana Madison Keys, costantemente in crescita ma mai in grado di trovare l'acuto vincente. Il primo set è molto equilibrato, con la statunitense che ha la responsabilità di non convertire nessuna delle tre palle break in suo favore. Non sbaglia invece la sua avversaria nel finale di parziale, chiuso con lo score di sette games a cinque dopo cinquanta minuti di tennis. Nel secondo set la Keys cambia marcia al servizio, non concedendo nulla alla Kvitova e convertendo il 92% dei punti con la prima e l'82% con la seconda. La ceca si ritrova invece in difficoltà alla battuta, lasciando alla più giovane rivale due break che valgono il 6-2 e la parità al termine di un'ora e mezza di gioco. Proprio quando la Keys sembra poter completare la sua rimonta, ecco invece ritornare davanti la due volte vincitrice di Wimbledon, che approfitta di una valanga di errori gratuiti dell'americana per operare il primo allungo nel terzo set. La Keys avrebbe anche la possibilità di rientrare in partita convertendo due palle break, ma ormai l'inerzia è tutta dalla parte della Kvitova, che chiude al quarto match point con il punteggio di 6-2 e si scioglie in lacrime per una medaglia di bronzo giunta in una delle stagioni più difficili della sua carriera.  

Kvitova (11) - Keys (7) 7-5 2-6 6-2