L'Italia della pallanuoto maschile si ferma ad un passo dalla finale per il metallo più pregiato nel torneo di pallanuoto a Rio 2016 e lo fa al cospetto dei campioni del mondo in carica della Serbia. Avversario di altissimo livello, ma sulla partita pesa l'inizio difficile dell'Italia che ha permesso ai serbi di scappare nel punteggio in maniera decisiva.

Proprio questo è il rammarico principale anche del CT Sandro Campagna che ha commentato la sconfitta nell'immediato post partita: "Mi è dispiaciuto l'approccio timoroso e poco spregiudicato dei miei ragazzi. Devo dire la verità, e non è una scusa, anche l'arbitro ha dato un po' di confusione: i primi tre fischi sono stati completamente diversi e inavvertitamente hanno causato due gol per la Serbia. Questo forse ci ha intimorito ancora di più e bloccato: pronti via, eravamo 2-0 per loro. Poi quando la squadra ha iniziato a sviluppare il suo gioco, abbiamo fatto anche un bellissimo terzo tempo, malgrado non siano arrivati i gol pur con quattro espulsioni di seguito dei serbi. Abbiamo aggiustato il nostro gioco, loro volevano schiacciarci e non hanno mollato: preferivo perdere 10-3, così mi rimane l'amaro in bocca perché abbiamo perso un'opportunità."

Sandro Campagna, wpdworld.com
Sandro Campagna, wpdworld.com

Campagna spiega poi la sostituzione del portiere e leader della squadra Tempesti come un tentativo di dare una scossa a tutto il Settebello: "Onestamente non aveva grandi colpe sui gol subiti, ma ho voluto dare un'ulteriore scossa alla squadra. Tentare un'altra carta: era un messaggio di reattività, non tecnico. C'è delusione, ma anche la consapevolezza che stiamo facendo un percorso molto bello. C'è un bronzo da giocarci, per una squadra giovane con sette esordienti non sarebbe affatto male… Le pile non si possono, si devono ricaricare. Se Montenegro ha visto questa partita, la metterà ancora di più sul piano fisico, sin dall'inizio, e non dobbiamo farci sorprendere. Dobbiamo cercare di capire che cosa faranno di diverso rispetto alla partita precedente, dove li abbiamo battuti."

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About the author
Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni