Mo Farah si conferma re. Il britannico completa la sua doppietta d'oro, bissando il titolo dei 10.000 con un 5.000 al solito perfetto. Volata, terreno fertile per sprigionare un finale senza eguali nel panorama mondiale. L'avversario di turno è Chelimo, ma Farah si scrolla di dosso l'americano nei pressi del traguardo e festeggia al cospetto di un pubblico in visibilio. Sul podio anche l'Etiopia, con Gebrhiwet terzo. Chiude quinto, invece, Lagat. Gli anni passano e il vecchio Lagat non riesce a resistere al cambio deciso dei primi della classe. Oro Farah, 13'03"30. 

Si conferma regina degli 800 la discussa Semenya. La sudafricana confeziona una prova di altissimo profilo e domina le avversarie con un significativo 1'55"28. Gara veloce, tanto che anche Niyonsaba e Wambui abbattono il muro dell'1'57. Ne fa le spese la Bishop, quarta. 

Restando in tema di mezzofondo, serata no per il favoritissimo dei 1500 al maschile. Il keniano Kiprop non va oltre la sesta posizione in un contesto estremamente tattico. Ritmo basso, volata con diversi interpreti, lo spunto giusto è di Centrowitz, 3'50"00. Argento per Makhloufi, sul podio anche il neozelandese Willis. 

Rohler firma un altro oltre 90 metri e regola la concorrenza nel giavellotto. Il tedesco lancia l'attrezzo a 90.30 - nella quinta serie - e risponde all'88.24 d'apertura di Yego. Unico lancio utile per il keniano, comunque secondo. Walcott peggiora la misura di qualifica ed è terzo, 6 cm meglio dell'altro tedesco, Vetter. 

A completare il quadro, la 4x400 maschile, prova che si conferma di stampo americano. Merritt chiude un quartetto estremamente solido e taglia il traguardo davanti a Giamaica e Bahamas. 2'57"30 Stati Uniti. Il Belgio si ferma a 3 centesimi dall'ultimo gradino del podio.