Gara perfetta e oro esattamente quattro anni dopo la sorella Dominique. Una bellissima storia quella della giovane Michelle Gisin, classe 1993, che si porta a casa il metallo più pregiato con il tempo di 1:20.90 infliggendo più di un secondo all’attuale leader di Coppa del Mondo, Mikaela Shiffrin. Terza la connazionale Hoeldener, con un ottimo recupero nello slalom grazie al miglior tempo di manche di 40:23. Esce nella seconda Lindsey Vonn a causa di un’inforcata a poche porte dal via.

Una gara veloce, con solamente 32 atlete iscritte e 28 partenti che dimostra un po’ il minore interesse generale nei confronti di questa disciplina, la prima inserita nel programma olimpico dello sci alpino (Garmisch 1936). Questo forse perché le atlete realmente polivalenti e competitive in due discipline tecnicamente così diverse sono veramente poche. La Svizzera è la nazione che al momento investe di più in questa specialità.

Gisin oggi ha fatto una gara strepitosa: durante tutta la stagione è stata molto competitiva sia in discesa libera che in super-g, in slalom ormai da 2-3 stagioni si trova stabilmente nelle prime 15 di WCSL, è una sciatrice completa e con grandi capacità di adattamento, essendo riuscita a far risultato sia su piste tecniche che su pendii più dolci come quello di oggi. Terza in discesa e quarto tempo di manche in slalom. Due manche quasi perfette ed oro al collo, complimenti.

Giornata positiva anche per Mikaela Shiffrin, che dopo la medaglia di legno in slalom, si porta a casa un bell’argento e si prende una piccola rivincita su quello slalom che l’aveva tradita pochi giorni addietro. Sorridente al traguardo, oggi poco poteva nei confronti dello strapotere di Gisin. Brava. 

Wendy Hoeldener oggi ha pagato una discesa non proprio eccellente. Troppi i quasi 3 secondi di ritardo da Lindsey Vonn, viste le specialiste dello slalom che si trovavano davanti a lei dopo la prima manche. L’atleta svizzera è stata comunque la migliore nella seconda, condizione necessaria e sufficiente per assicurarsi un’altra medaglia, la seconda di questi giochi dopo l’argento in slalom.

La tracciatura odierna dell’allenatore delle slovene, a differenza di quanto accaduto in ambito maschile, permetteva anche alle discesiste di portare a termine delle gare più che oneste. Guardiamo per esempio il quarto posto di Raghnild Mowinckel o il settimo della velocista Valerie Grenier, brave entrambe a mantenere posizioni di rilievo dopo la manche di slalom.

Gara discreta per le italiane, sia Marta Bassino che Federica Brignone recuperano qualche posizione e si accomodano rispettivamente in decima ed ottava posizione. Troppo poco però per due ragazze che hanno fatto podio nelle ultime due stagioni in questa disciplina. Per quanto riguarda Marta, la pista non favoriva di certo le sue prerogative tecniche: poco angolo e troppi tratti pianeggianti in discesa. Federica ha avuto più o meno gli stessi problemi della collega, a cui va aggiunto un grave errore di traiettoria in uscita da un salto che ha definitivamente compromesso le sue velleità di medaglia.

Si chiudono così i Giochi Olimpici dello sci alpino, con un oro e un bronzo. Un buon bottino, ma con la consapevolezza che si sarebbe potuto fare qualcosa di più, soprattutto in ambito maschile. D’altro canto, va detto che rispetto alle ultime 3 edizioni dei giochi, sono stati fatti dei decisi passi avanti. Sempre più atlete della nazionale possono ambire a medaglia e soprattutto abbiamo la fortuna di avere due campionesse come Federica Brignone e Sofia Goggia che se mettono a punto qualche dettaglio in più, possono essere veramente pericolose in quasi tutte le discipline.

Articolo di Giovanni Carratù 

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