Si sveglia il delfino. Ed è una sveglia forte, rumorosa, squillante. L'Italia natatoria ritrova dopo anni di oscurità la luce. Matteo Rivolta cancella non solo il primato in costumoni, fatto in epoche gommate in cui l'atleta contava assai meno, ma alza l'asticella ancor più in alto del panorama nazionale. Entra nell'elite europea e mondiale, stampa un 51”70 che lo pone al tavolo con i grandi della specialità.

 

Già in mattinata agli Assoluti primaverili aveva cancellato il precedente primato timbrando un 52”06, già pass valido per i Mondiali di Barcellona, ma è al pomeriggio il capolavoro. Dopo una prima vasca in controllo, nonostante il passaggio sensazionale, appena alle spalle di Codia, una subacquea perfetta, prima del rush finale. 51”70, 36 centesimi meglio della batteria, oltre quaranta rispetto al precedente limite.

 

Il ragazzo azzurro, esploso lo scorso anno, pone così le basi per un futuro roseo anche in competizioni più prestigiose. Dopo il deserto degli ultimi periodi, in una specialità priva di padroni certi, come testimoniano tre diversi campioni nelle ultime tre edizioni, arriva finalmente un segnale importante. Da qui in poi sarà difficile fermare l'ascesa di Matteo Rivolta. In Italia e non solo.

 

Scozzoli risponde a Pesce, dopo la sconfitta nei 50. I 100 rana sono casa sua e il 59"77 ne è somma dimostrazione. Mai così veloce in Italia. Comunque argento Mattia, non di molto sopra il minuto. In salute la rana azzurra. 

 

Peccato per Silvia Di Pietro che nei 50 delfino stampa la campionessa mondiale dei 100, Ilaria Bianchi, ma non ottiene il crono necessario per le rassegne più prestigiose.

 

Sorprende Federico Turrini. Protagonista assoluto nei 400 misti. Solidissimo in tutti e quattro gli stili, chiude con un eloquente 4'11"55. Lontano Luca Marin, secondo, ma sopra i 4'15"00. 

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Johnathan Scaffardi
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