L’Italia festante attende Federica, applaude l’orgoglioso Settebello, il muro Tempesti, l’inno di Mameli, onda d’urto impressionante nella piscina Picornell, e saluta con sollievo il passaggio del turno degli squali in corsia. Nella gara da sempre regina del nuoto, i 100 sl, Dotto (48”88) e Magnini (49”02) strappano il pass per la semifinale, rispettivamente con il decimo e il tredicesimo tempo. Bravo soprattutto Luca a migliorarsi, dopo una deludente staffetta, in una batteria terribile con Gilot, Adrian e il russo Morozov. Desta impressione James Magnussen, già a 47”71 in mattinata. Altre volte l’australiano ha strabiliato, per poi perdersi al salir della tensione, meglio quindi attendere ancora prima di celebrarlo come favorito d’obbligo. Rischia la clamorosa eliminazione Missy Franklin, stakanovista della piscina, oggi attesa al duello con la Pellegrini, nei 50 dorso. Solo tredicesimo crono per lei, in 28”44. Davanti vola Aya Terakawa, bronzo sulla doppia distanza. 28”05 per la nipponica, poco meglio della spagnola Peris Minguet (28”07). La gara più attesa dai padroni di casa? Ovviamente i 200 delfino al femminile. Ovazione per la già medagliata Belmonte. Mireia non tradisce e centra il miglior tempo assoluto, 2’07”21, davanti alla magiara Hosszu, iridata nei 200 misti. Ottima Stefania Pirozzi. Per l’azzurra comodo passaggio del turno. Il suo 2’08”50 vale l’ottava posizione. Ultima gara in programma i 200 misti maschili, con l’eterno duello Cseh-Lochte. L’ungherese conquista la batteria in 1’57”70 (1° crono), mentre l’americano tocca in scioltezza in 1’58”46, quel che basta per precedere il connazionale Dwyer. Eliminato il nostro Turrini, solo diciannovesimo (2’00”02).
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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo