Quattro gare nell’ultima mattinata catalana. I 400 misti, al maschile e al femminile, prima delle due staffette miste. La distanza più lunga dei misti, orfana di Phelps e senza Ryan Lochte, cerca un nuovo padrone. La candidatura americana resta comunque forte, con Chase Kalisz che strappa il miglior crono di accesso in finale, 4’11”87, e l’altro rappresentante a stelle e strisce, Clary, terzo assoluto. In mezzo il duo nipponico Sato-Hagino. Delusione in casa Italia per la prematura eliminazione di Luca Marin (4’17”71), quattordicesimo, e soprattutto Federico Turrini (4’15”96), decimo, a cui non basta un ottimo recupero a stile libero. Una Katinka Hosszu da brividi sbaraglia invece, già in batteria, la concorrenza tra le donne. 300 metri al limite del record mondiale per la magiara, prima del tranquillo finale a stile, col tocco a 4’32”72. Dietro in cerca di gloria Belmonte, Jakabosz e Ye Shiwen, distrutta nei 200 e in cerca di rivincite, nella gara dove fu oro olimpico. Fuori Stefania Pirozzi (4’42”31), tredicesima. Sorriso azzurro nella staffetta mista uomini. L’Italia in ritardo a dorso con Di Tora, risale grazie a Scozzoli e allunga definitivamente con Rivolta e Orsi. Prima in batteria, sesto crono (3’34”29) complessivo. Volano gli Stati Uniti (3’32”72), davanti a Australia e Russia. Schermaglie prima di una finale che si preannuncia da urlo, con Lochte e compagni favoriti d’obbligo. Rivincita Aussie possibile in campo femminile, con l’inserimento di Cate Campbell. Terzo incomodo l’insidiosa Cina. Squalificata l’Italia.