Nella ricca cornice di Doha prende il via il Mondiale in corta e per l'Italia la giornata d'apertura riserva subito amare delusioni. Le prime batterie confermano le impressioni della vigilia. Il contingente azzurro stenta di fronte ai migliori, diversi gli atleti in cerca di forma e identità. La battuta d'arresto più inattesa giunge in chiusura, con la 4x200 al femminile che, orfana di Federica Pellegrini, non coglie l'accesso alla finale, dopo la splendida performance a livello europeo. Il quartetto composto da Masini Luccetti, Pirozzi, Mizzau e Carli tradisce le attese e spegne i sogni di casa Italia (miglior tempo per la Svezia trainata dalla Sjostroem). Diversa cornice al maschile, dove nella staffetta veloce l'Italia timbra il miglior crono, con tre pezzi su quattro chiamati a ripetersi nel pomeriggio. Probabile l'ingresso di Magnini per Belotti. Leonardi e Dotto così così, già velocissimo Orsi, secondo solo a Cielo. 3'07"65 per l'Italia. 

Continua il lento rientro ad alto livello di Fabio Scozzoli. Nei 100 rana, rivoluzionati dalla prepotente ascese del regno inglese, l'azzurro ottiene la qualificazione alla semifinale con il decimo crono, 57"86. Medaglie lontane, ma buone sensazioni soprattutto nei primi 60-70 metri. Davanti duello stellare Peaty - Silva. Fuori Toniato. Soddisfazione anche per Alessia Polieri, in finale nei 200 delfino con il miglior tempo italiano in tessuto, 2'05"68 (deludente qui Stefania Pirozzi), e Arianna Barbieri, 16° nei 100 dorso, ultimo crono utile per la semifinale. 58"26, finale in sofferenza, dopo un'ottima prima parte di gara. 

Sfortunato Filippo Magnini. Il campione azzurro nuota un 200 di livello, ma è il primo a salutare la compagnia. Nono totale in 1'43"01, a 4 centesimi da Ryan Lochte. Più indietro D'Arrigo, comunque al personale. Prosegue il momento buio di Matteo Rivolta, solo 25° nei 100 delfino, accesi dal trio Le Clos - Hagino - Lochte. I 200 dorso respingono Sabbioni e Bonacchi ed opaca è anche Arianna Castiglioni nei 50 rana. 

Gli applausi sono tutti per una mostruosa Katinka Hosszu. Scende tre volte in acqua la magiara e per due volte ritocca i record dei campionati, avvicinandosi pericolosamente ai limiti mondiali. Dopo i 200 delfino d'avvio, 55"70 nei 100 dorso e 4'21"05 nei 400 misti, a soli 22 centesimi dal limite iridato. Riposo solo nella staffetta 4x200, quasi a darle un tono di normalità. Divina.