Italia e Croazia si ritrovano a Torino, per la quarta giornata della World League, e la sfida, come da copione, non tradisce le attese. C'è un pezzo di storia della pallanuoto recente in acqua, una lotta per l'egemonia nel Vecchio Continente. Ne esce una partita lottata, intensa, dura, furente nel quarto tempo. Vince di un gol la Croazia, più esperta, al completo. Lascia però l'acqua ingigantita l'Italia di Campagna, orfana di un vero centroboa, dati i problemi di Aicardi e Baraldi, e con tanti giovani alla prima vera ribalta internazionale, vedi Bruni. 8-7 per i biancorossi guidati da un Sukno monumentale, ma splendono le stelline italiane, sorrette dai grandi vecchi, Gallo, Tempesti, Figlioli. In classifica resta a punteggio pieno la Croazia, reduce dall'ampia affermazione con il Montenegro, mentre per l'Italia, dopo il riposo, arriva il primo stop. 

L'inizio è di stampo azzurro. Figlioli piega subito Pavic e porta avanti l'Italia. L'1-0 resta l'unico vantaggio del Settebello in tutto l'arco del match. 11 secondi e Sukno pareggia, con la Croazia avanti poco dopo. Gli azzurri si mostrano pronti a sfruttare i vantaggi della vasca da 25 e chiudono con Giacoppo il contropiede. L'Italia non punisce la superiorità numerica e due rigori, trasformati da Boskovic e Sukno, fissano il +2 Croazia a cavallo dei primi due tempi. Tempesti sale in cattedra su Loncar e ispira la sassata sotto la traversa di Bruni. 3-4 e Italia ancora in partita. Una gestione errata della fase offensiva favorisce la corsa solitaria di Sukno, ma a ogni incertezza segue una reazione di carattere. Gallo trova un angolo impossibile per Pavic e all'intervallo lungo restiamo in scia. 

La ripartenza di Luongo annulla l'ennesimo doppio vantaggio Croazia nel terzo quarto, prima della furia di Campagna per una condotta arbitrale non irreprensibile. Giallo per il tecnico, e Italia che prima non beneficia dell'uomo in più e in chiusura è punita per il 7-5 ospite. L'adrenalina aumenta ulteriormente nei restanti otto minuti. Luongo è rimontato fallosamente a tu per tu con Pavic. Espulsione, ma non rigore. Campagna sbotta ed è rosso. Sull'azione successiva è Di Fulvio a far esplodere il pubblico. Gitto saluta la partita, aumentano i contatti e Jokovic spegne l'urlo azzurro infilando sul primo palo. L'ultimo sussulto è di Gallo dai 5 metri, bravo nell'occasione Fondelli a conquistare la massima punizione. Una buona difesa regala all'Italia la palla per i rigori, ma la Croazia regge. Sconfitta indolore, il Settebello è all'altezza dei migliori.