Sandro Campagna assiste da fuori - la baruffa finale con la Croazia impone lo stop, lontano dal bordovasca - ma l'Italia non trema, a dispetto della carta d'identità. Prosegue il percorso di cambiamento intrapreso dal nostro Ct e a fianco dei grandi vecchi del Settebello si insinuano, sempre più numerosi, giovani di belle speranze, pronti a prendersi acqua e calottina fin da ora. L'ultimo prospetto lanciato nella mischia è Cristiano Mirarchi, cresciuto a UCLA e ora nella Roma Vis Nova. Segna due volte, con disinvoltura, occupa più ruoli, non sente l'ansia del debutto e desta impressione, da subito. Poi c'è il ritorno di Giorgetti, capitano, e Aicardi. L'Italia non soffre più al centro, c'è anche Baraldi e i cambi tornano ad essere di livello assoluto. 

Tra i pali Del Lungo sostituisce Tempesti, Bini prende in mano la squadra e la Turchia affonda, sotto i colpi di un Settebello troppo superiore per caratura e talento. Sono ben 16 le segnature azzurre, 7 nei primi due tempi, 9 dopo l'intervallo lungo, quasi tutte in parità. Stentiamo nello sfruttare l'uomo in più, pericoloso incidente di percorso se l'avversario è di altro lignaggio, ma con i turchi basta e avanza. 

Il Settebello consolida la seconda piazza, un punto avanti al Montenegro, vittorioso con la Francia. Ora tocca a noi, domani, sfidare i transalpini, dopo il successo in trasferta. Campagna rispolvera Tempesti, Giacoppo, Gallo e Gitto, i leoni tornano sulla scena. 

Turchia - Italia 3-16.