14-12 Croazia, la lotteria dei rigori volge le spalle a un orgoglioso Settebello, estromesso ai quarti dai campioni a cinque cerchi. Campagna può ritenersi però soddisfatto, perché la crescita del gruppo azzurro è continua e, al cospetto dei mostri sacri di Croazia, l'Italia getta in acqua orgoglio e carattere, rifiutando più volte la sconfitta. Luongo esalta Bergamo, impattando a fil di sirena, manca un pizzico di freddezza nell'uno contro uno, Pavic è un muro, Tempesti non riesce a elevarsi a protagonista nella sfida di rigore. Ora il Settebello deve giocarsi la quinta piazza. 

La Croazia non è quella distratta del match d'esordio col Brasile. Aicardi stampa la conclusione sulla traversa, Loncar sgomita con Gitto, trova la massima punizione e Jokovic sblocca. Pavic è un gigante da subito, l'Italia sbatte sul muro croato e Sukno allarga la forbice. Il Settebello si riavvicina con la fucilata di Luongo - palla che accarezza il palo interno e si deposita all'angolo opposto - ma incoccia ancora contro i legni. Aicardi per la seconda volta trova il montante, dopo una beduina splendida, e Obradovic punisce la nostra difesa. L'Italia, al primo intervallo, è indietro di due reti, ma un diagonale di Giorgetti dimezza subito lo scarto. Buslje, con una finta, mette giù Tempesti e poi sigla il nuovo +2 Croazia. Si corre ormai punto a punto e nel botta e risposta esce l'Italia. Baraldi e Di Fulvio firmano la parità, con Luongo che delizia con un lob a centroarea di pregevole fattura. Gallo scatena il pubblico a bordovasca, azzurri addirittura avanti. 5-4 e poi 6-5, con Di Fulvio che annichilisce Pavic senza alzare il braccio, con un gioiello creato dal movimento del solo polso. 

La Croazia è solidissima, Loncar spegne l'urlo azzurro, Setka riporta i nostri avversari in testa. In un momento difficile, l'Italia si affida ai veterani, Tempesti chiude la porta alla ripartenza croata, ma cade nuovamente di fronte a Buslje. 8-6. Non sfrutta, il Settebello, un favorevole 6vs4 e la Croazia si porta all'ultimo stop in controllo. 

L'espulsione, la terza, di Figlioli inaugura i minuti conclusivi. Tempesti scuote gli azzurri, Aicardi scaraventa la palla in rete e l'Italia, dopo oltre dieci minuti, torna a segnare. Giorgetti trasforma il rigore conquistato da un vivo Baraldi, parità. Sukno e Loncar firmano un altro strappo croato, ma l'Italia è indomabile. Di Fulvio, con un tap-in volante da una chance all'Italia, Luongo lascia partire una conclusione imprendibile a pelo d'acqua. 10-10, mancano 19 secondi. La Croazia attacca, ma l'Italia c'è, difesa e Tempesti, si va ai rigori. Sbagliano Gallo e Di Fulvio, 14-12 Croazia, ma è grande Settebello.