Una marziana è scesa sulla terra, il suo nome è Katie Ledecky. Difficile trovare aggettivi che possano non stare stretti a questa autentica fuoriclasse delle piscine, che a ogni discesa in vasca sbanca il jackpot e devasta i suoi stessi record del Mondo. Con quello di oggi negli 800 stile, fan cinque medaglie d'oro: quattro individuali a cui aggiungere la staffetta 4x200. C'è solo lei nello stile libero, capace di domare la "bestia" Pellegrini nei 200, e di fare il vuoto nei 400, negli 800 e nei 1500. Lasciando alle avversarie solo le briciole, la lotta per gli altri due gradini del podio che valgono come l'oro delle umane, andate per dovere di cronaca a Lauren Boyle (argento) e Jaz Carlin (bronzo). L'8'07"39 di Katie è un tempo al limite della fantascienza, inarrivabile per le altre che terminano staccate di dieci secondi e moneta e ancora una volta si inchinano alla superiorità di quella che a pieno titolo può essere considerata una delle più grandi di sempre, se non la più grande.

Il lampo di Katie nel giorno in cui nella vasca di Kazan si sono sfidati i mostri sacri della velocità. Gare brevi, da divorare tutte d'un fiato. Senza calcoli, quasi senza respirare. Motori al massimo per pochi secondi in cui si deve dare il tutto per tutto con l'unico obiettivo di toccare la piastra prima di tutti: si comincia con i 50 metri farfalla donne, e qui si entra nel regno di Sarah Sjöström. A provare a insidiarne il trono, la solite Jeannette Ottesen, maga delle partenze che però ancora una volta deve alzare bandiera bianca di fronte alla fuoriclasse di Haninge, alla sua seconda medaglia d'oro qui a Kazan dopo i 100 sempre a farfalla, la quarta in carriera in vasca da 50 metri. Medaglia di bronzo per la cinese Ying Lu.

Da una Regina a un Re: Florent Manaudou rispetta i pronostici e si invola sul tetto del Mondo nei 50 metri stile libero, vincendo la gara con una perentoria rimonta negli ultimi 25 metri. Campione del Mondo, dopo aver vinto l'oro Olimpico di Londra nel 2012. Quinto posto per il nostro Marco Orsi, che pure era partito fortissimo, prima di venire riassorbito dall'americano Nathan Adrian (argento) e dal brasiliano Bruno Fratus (medaglia di bronzo), mentre al quarto posto chiude l'idolo di casa Morozov.

Continua a parlare australiano il dorso: se al maschile il mattatore è stato Mitchell Larkin - doppietta 100 e 200 - analoga impresa l'ha compita Emily Seebohm, che dopo i 100 metri si è presa oggi l'oro nella doppia distanza. Bravissima la aussie a superare nel finale la scatenata Missy Franklin, che ha condotto per 150 metri prima che la sua azione perdesse di efficacia proprio nel momento decisivo. Medaglia di bronzo per Katinka Hosszu, Iron Lady un po' spompa con buona pace del sempre scalmanato marito/allenatore.

Domani si giocheranno le medaglie su 50 rana, ma oggi Ruta Meilutyte e Yulia Efimova han già cominciato a scaldare i motori. Miglior tempo per la lituana, secondo per la russa. Solito copione fra le due in vasca, nessuno sguardo, nessun contatto. Ognuna sola coi suoi pensieri e con la mente già rivolta a domani: Yulia proverà il bis, sospinta dal pubblico della Kazan Arena, Ruta tenterà lo sgambetto, usando come benzina la sua voglia matta di battere quell'avversaria a cui non riesce più a portare rispetto dopo l'affaire doping che ha visto protagonista la Efimova. Vada come vada, sarà una grandissima battaglia.

Battaglia è stata anche nei 100 farfalla, che ha visto il ritorno alla vittoria di Chad Le Clos. La rabbiosa esultanza dopo il traguardo la dice lunga sulla voglia di vincere che animava il campione sudafricano, che mette in fila l'indomito Lazslo Cseh e il soprendente singaporegno Joseph Schooling, classe 1995.

Dalle semifinali dei 50 stile donne emerge chiaro un messaggio: domani sarà ancora una sfida fra le sorelle volanti Bronte e Cate Campbell e la stakanovista svedese Sarah Sjöström, finita ancora nel panino australiano e qualificatasi con il secondo tempo d'ingresso in finale. A completare il campo partenti di una finale che si preannuncia già clamorosa, l'olandese Ranomi Kromowidjojo, la britannica Fran Halsall e la bahamense Arianna Vanderpool Wallace solo per citare le più attese.

Tempo di semifinali anche per i 50 dorso al maschile, che pare un affare privato fra Camille Lacourt e Matt Grevers, vincitori delle rispettive semifinali. Il 24"27 fatto segnare dal francese è il miglior crono, mentre Simone Sabbioni rimane fuori dalla finale di domani. Fuori anche Jeremy Stravius, occhi puntati su Mitchell Larkin.

A chiudere il programma, la curiosa staffetta mista uomo donna sulla distanza dei 4x100 metri stile libero. Vincono gli Usa, condotti all'oro da una magistrale Missy Franklin in ultima frazione, che un un numero da autentico fenomeno quale è, mortifica le velleità di riscatto di Femke Heemskerk, ancora una volta beffata sul più bello. Bronzo per il Canada, mentre l'Italia chiiude quinta, malgrado l'apporto dei PelleMagno (con loro, a completare il quartetto, Marco Orsi e Erika Ferraioli)