Sarà proprio lui, come accaduto già alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ad aprire a tinte azzurre la rassegna iridata in vasca corta di Windsor 2016, da oggi in programma in Canada fino a domenica 11. Gabriele Detti è pronto a prendersi subito il trono mondiale dei 400 stile libero, non solo perchè mancano il cinese Sun Yang e l'australiano Mack Horton (rispettivamente primo e secondo a Rio), ma anche perchè il livornese vuole riscattare la delusione di Doha 2014 e il forfait di Kazan 2015. 

Parla all'inviato de La Gazzetta dello Sport Stefano Arcobelli, Gabriele Detti: "Sono qui per la prima medaglia mondiale, per non pensare più all’assenza di Kazan, devo cancellare quel 16° tempo di due anni fa a Doha, devo soffrire meno che a Rio nella prima parte di gara. Come a Rio, prima entro in finale, poi mi divertirò: basta batterne sette. Voglio un 3’36” e se basterà per vincere tanto meglio. Ma continuate a chiamarmi outsider. I 400 s.l. sono diventati una gara molto veloce, io ho ripreso il filo di Massimilano Rosolino ed Emiliano Brembilla: aver raggiunto questi illustri predecessori aumenta la mia fiducia. E a Rio ho dimostrato di non darmi mai per vinto". Poi la gara dei 1.500, dove gareggerà insieme all'amico e compagno di squadra Gregorio Paltrinieri: "Mi piacciono i 400 ma voglio andare forte dai 200 ai 1500. Cominciare bene come ai Giochi è una responsabilità per me e un’occasione per caricare la squadra. Un vantaggio per tutti. Ma non voglio pensarci troppo. Un passo alla volta, anche nei 1500 mi alleno per superarmi ma Greg è primatista mondiale: se il miglioramento sarà consistente non mi tiro indietro. Io cerco sempre di vincere, lui per battermi dovrà essere bravo, in corta o lunga che sia. Il gap non è più incolmabile, di sicuro ci alleniamo duramente per andare sempre più forte". 

Alla domanda se questa sia sempre più una nazionale del mezzofondo, Detti ricorda che tra le punte dell'Italnuoto c'è sempre Federica Pellegrini: "E’ l’Italia dei tre, Fede è sempre Fede e averla in squadra è ancora un vantaggio per tutti". Sul rapporto con Paltrinieri: "Io e Greg ci divertiamo, essere amici in acqua e fuori aiuta. Lavorare insieme ci ha aiutato a fare sempre di più, tanti miglioramenti non li avremmo compiuto. A volte esageriamo e Morini ci deve separare ma duellare tutto l’anno ci dà quel qualcosa in più. Sempre". Ricordi olimpici e avversari: "A Rio nei 400 c’era tutta la squadra americana a fare il tifo in tribuna per gli atleti, lo spirito è ciò che manca ancora ma dobbiamo costruirlo anche nei club. Mi hanno impressionato Chalmers e Sun Yang, non capisco perché il cinese sia sparito dai 1.500, spero di fare la metà di ciò che ha vinto lui". Infine, un proposito (anche una promessa) per Tokyo 2020: "Chi viene a Windsor vorrà far bene magari per riscattarsi da Rio, io vorrei cominciare un quadriennio senza intoppi, se ciò vuol dire oro tanto meglio, se sarà argento va bene. Ma dopo Rio non mi accontento più. E mi sono fatto una promessa i 400: a Tokyo saranno miei".

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]