Sempre Federica. Arena Pro Series a Indianapolis, la Pellegrini si tuffa per accarezzare la vasca lunga, per appurare lo stato di forma, analizzare i primi carichi di lavoro. Stagione importante quella post olimpica, il clou a Budapest, sede del mondiale di nuoto. Rilancia Federica, quattro anni, Tokyo 2020 l'ultima fermata di carriera. Rilancia e vince, da par suo. Dopo l'ottimo 100, con la terza posizione alle spalle di Comerford e Zhu, ma davanti alla Oleksiak, si prende la sua gara, i 200. 

Il passaggio alla velocità, graduale, non toglie forza e classe alla Pellegrini. Per questa stagione almeno, occhi e cuore nella prova di "casa". Batteria di semplice allenamento, utile a prendere confidenza con la vasca, a rispolverare sensazioni antiche. La Pellegrini si presenta, in finale, da favorita, mancano le principali antagoniste, mancano Ledecky e Sjoestroem in primis. Poco importa, la Pellegrini cancella il contorno, si concentra sulla sua nuotata, sul suo incedere. 50 metri, prima virata e vantaggio considerevole. La Zhu prova a prendere le code di Federica, errore che paga nelle successive bracciate, quando una più accorta Sanchez si issa al secondo posto. Per la vittoria non c'è partita, la Pellegrini allunga, non perde l'acqua, anzi prova ad aumentare. 1'56"07, un tempo di primo livello, specie all'alba di marzo.

Non mancano, a Indianapolis, personaggi di spicco. Nella notte, duello sui 50 tra Adrian e Morozov. Ex aequo, 22"09 per entrambi, con Fratus terzo. Guy si prende i 200, mentre Xu - 1'55"04 - supera Pebley e Irie nella gara lunga del dorso. I 400 misti incoronano Seto - 4'10"22 - e Miley, con la rediviva Ye Shiwen terza al femminile. 

Oggi l'ultima giornata, qui il resoconto delle gare in archivio.