Gregorio Paltrinieri è un campione, il più forte al mondo nel mezzofondo. Da campione è, appunto, la risposta odierna. Battuto a Milano, spazzato via anche qui a Riccione da un Detti di lusso negli 800, si riprende la sua gara, quella del titolo olimpico, quella della consacrazione nel nuoto mondiale. Non al meglio, si affida a stimoli e carattere, un'onta o quasi da cancellare. L'avvio dei 1500 - senza Detti - è emblematico, Paltrinieri passa sotto i 56"00 ai 100, poi è una macchina. Inizia a mulinare vasche tra il 29 basso e il 29"5, non sbaglia un colpo, non cede il passo alla fatica. Ha anzi la forza per rilanciare, con maggior apporto di gambe, nel finale. Morini a lato sottolinea l'operato, segue quasi incredulo il passo del suo allievo. Il cronometro annuncia la grandezza della prova. 14'37"08, spaventoso, con un passaggio agli 800 da 7'47. Il numero uno. 

Le altre gare - In zona mista, Martina Carraro sorride e scherza. Seconda, ma qualificata per il prossimo mondiale. La rivalità con Arianna Castiglioni è consolidata, viva. Dopo un'ottima batteria, Martina peggiora leggermente nei 50 rana - 30"98 in finale - mentre la Castiglioni conferma le impressioni mattutine e decolla nella parte nuotata. 30"72, nuovo limite nazionale, record italiano di estrema qualità. Terza è la Scarcella, distante. 

Luca Dotto è il miglior velocista di stampo italiano. Dopo i 100, mette in riga la concorrenza anche nella vasca secca. Il margine è di sicurezza, elegante l'incedere. Dotto coglie il calo dei rivali di sempre - Orsi, quarto, e Bocchia - e controlla nuove minacce. 22"00 per il campione europeo dei 100, secondo è Zazzeri, 22"28, terzo Vergani. 

Regalano spettacolo i 200 misti. Fossi, pronto a chiudere la carriera a fine anno, interpreta d'assalto la prova, tenta di spezzare la contesa con la sua rana, ma Turrini, il padrone, chiude il disavanzo a stile. Stesso tempo per i due, 2'00"43. Completa il podio Sorriso. 

Infine, 50 dorso. Regge la Scalia. 28"47, 3 centesimi per mettersi al collo medaglia di metallo pregiato. La Barbieri, da corsia esterna, termina seconda, terza è la Quaglieri, prima invece sulla doppia distanza. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo