Il Settebello torna in acqua dopo la sconfitta ai quarti con la Croazia e supera, nel primo pomeriggio ungherese, l'Australia. 8-4 il finale, un successo che consente agli azzurri di giocarsi la quinta posizione al mondiale di Budapest. Per due tempi, il terzo e il quarto, l'Italia mantiene la porta inviolata, sbarrando la strada all'Australia anche in inferiorità numerica (0/7 per i nostri avversari al termine). 

L'Australia parte con il piglio giusto. Una fucilata di Hollis inchioda Volarevic - per l'occasione in vasca al posto di Tempesti - Gilchrist ribadisce le intenzioni bellicose dei ragazzi di Fatovic e al contempo sveglia il Settebello. Gli azzurri iniziano a macinare gioco, la girata volante di Presciutti rimette su binari di equilibrio la partita ed anticipa la rete di Bodegas, bravo a punire un'Australia scoperta sul lato. La botta di Figlioli piega le mani del portiere e la palla schizza in porta, è il primo doppio vantaggio Italia. Si va così, sul 42, alla pausa. In avvio di secondo parziale, Volarevic vola all'angolo per opporsi ad una pericolosa conclusione, campanello d'allarme che chiama il gol australiano. Di Fulvio si conferma giocatore estremamente intelligente, finta il tiro, dai e vai con un compagno e parabola ad incrociare sul palo lontano. 53. Kayes punisce un'Italia che non concretizza con l'uomo in più e soprattutto spreca una ripartenza comoda 1vs1. Il rigore trasformato da Figlioli - sassata sopra la testa del portiere - vale comunque il 64. Volarevic, poi, a 3 secondi dalla sirena, è attento e riceve i complimenti anche di Tempesti.

Proprio l'Airone entra poco dopo per difendere i pali azzurri. Il terzo tempo è avaro di emozioni, a dominare sono le difese, favorite, in talune occasioni, dalla scarsa precisione degli avanti. Non segna nessuno e tutto sommato è un saldo che il Settebello accoglie con piacere, data la situazione di vantaggio. Aicardi pizzica l'Australia all'alba del quarto tempo, spegnendo di fatto i propositi di risalita di Hollis e compagni. Addirittura in doppia inferiorità, il Settebello alza il muro e non capitola. La vittoria è firmata da Di Fulvio, uno squillo che manda i titoli di coda e pilota l'Italia verso una finalina comunque importante.