La nazionale italiana Under 18 femminile di pallavolo è sul tetto del Mondo. Ha terminato la rassegna iridata di Lima, in Perù, lasciando alle avversarie solamente 2 set, praticamente le briciole. Evidentemente questi luoghi portano bene al commissario tecnico e neo allenatore dell'Unendo Yamamay Busto Arsizio Marco Mencarelli, che ha bissato il successo ottenuto con la juniores. In quest'ultima c'era Valentina Diouf; oggi invece ci sono la regista Alessia Orro e l'MVP dei Mondiali, la schiacciatrice Paola Egonu.

Il movimento italiano in rosa è un laboratorio di talenti continuo. Ora bisognerà fare in modo che non si perdano e possano calcare i palcoscenici del volley che conta. Marco Mencarelli ha dimostrato ancora una volta di più la bontà dell'operato dei nostri tecnici. La capacità di scoprire e valorizzare giovani pallavoliste di valore fa parte del suo bagaglio tecnico. Il fatto che in finale siano stati sconfitti gli Usa per 3-0, deve essere motivo di orgoglio per l'Italia sportiva e non solo del volley. Ciò ha premiato l'operosità del Club Italia e di tante altre società sparse sul territorio nazionale, che pur tra mille difficoltà, pure di natura economica, hanno saputo scommettere sulle risorse umane.

Il tutto in un territorio nettamente inferiore come estensione rispetto agli Usa. Questi ultimi possono attingere future campionesse a piene mani sia dalle high school che dai vari college universitari, dove la pallavolo è praticata e diffusa. La superiorità italiana al servizio con 13 ace a 4 ha evidenziato l'importanza crescente della battuta nella pallavolo moderna. L'esperienza nella nazionale maggiore ha fatto bene ad Orro ed Egonu. La presenza del Club Italia in serie A1 non potrà che giovare a queste giovani e all'intero movimento nostrano. Si spera che i club la smettano di ricorrere massicciamente ad atlete straniere e ritornino a puntare maggiormente su atlete di casa nostra.