In serie A1 femminile di volley è saltata la prima panchina del campionato 2015/2016. A sorpresa non si tratta di quella di una squadra in lotta per non retrocedere, ma dell'Igor Gorgonzola Novara, attualmente seconda con 23 punti, appena 1 dietro la capolista Conegliano. La società piemontese ha deciso di esonerare Luciano Pedullà. Il suo successore sarà Marco Fenoglio, che nel proprio palmares vanta: 1 scudetto, 1 Coppa Italia ed 1 Champions League, tutte ottenute con la Foppapedretti Bergamo (ironia della sorte proprio la formazione sconfitta ieri da Novara  al tie break). 

Cerchiamo di individuare le possibili ragioni dell'esonero di Pedullà. Quest'ultimo l'anno scorso guidava una squadra sulla carta fortissima, indicata da molti tra giornalisti e addetti ai lavori come una delle principali favorite alla conquista dello scudetto. Novara ha vinto senza grossi affanni la Regular Season e conquistato la Coppa Italia. Le piemontesi hanno superato i primi due turni dei playoff senza grossi affanni. Poi però a sorpresa sono crollate in finale contro la rivelazione Pomì Casalmaggiore. Il modo in cui è avvenuto tutto ciò ha decisamente irritato la proprietà e lo sponsor, ma si è deciso di continuare con Pedullà pure per questa stagione. Lo scorso 10 ottobre Novara ha iniziato l'attuale stagione, perdendo al tie-break la Supercoppa italiana di nuovo contro Casalmaggiore. Il cammino in Champions League è iniziato il 28 ottobre con una sconfitta sul campo del Vakifbank Istanbul. Il 14 novembre Novara ha perso in trasferta per 3-0, sul campo della sua autentica bestia nera, la Pomì Casalmaggiore. Lo sponsor ha sfogato la sua rabbia sullo stesso Pedullà, reo di aver difeso a spada tratta e schierato la palleggiatrice titolare Noemi Signorile. La settimana successiva le piemontesi a sorpresa cedono in casa per 2-3 a Montichiari. Una spia della tensione e della mancata serenità da parte della squadra, che sembra non seguire più il tecnico, viene offerta dalle 2 battute d'arresto in Champions League contro Sopot. In queste la Igor si è arresa quasi senza combattere. 

Purtroppo certi retaggi calcistici sembrano prendere sempre più piede anche nella pallavolo femminile. Chi investe soldi sulla squadra pretende risultati subito. Se questi non arrivano il primo a pagare è l'allenatore, vittima sacrificale sull'altare dell'ossesione della vittoria. Probabilmente ha influito il fantasma della finale scudetto persa e la situazione si è trascinata troppo a lungo. Sarebbe però forse stato più coerente allora iniziare fin da subito con nuovo tecnico senza arrivare a questo punto.