Con la vittoria per 3-0 della Foppapedretti Bergamo nella finale contro la Nordmeccanica Piacenza si è chiuso il weekend di Coppa Italia di serie A1 giocato al Pala De Andrè di Ravenna. Provando a tracciare un bilancio di questi due giorni, va innanzitutto rilevata la grande partecipazione del pubblico, a riprova che la Romagna è una terra che ha fame di volley, e che risponde sempre con passione ad eventi del genere. Il pubblico è stato attirato non solo dalle squadre impegnate nella Coppa Italia di serie A1, ma anche dal fatto che si giocava anche la Coppa Italia di serie A2 vinta proprio da Forlì, dunque una squadra romagnola che certamente ha contribuito alla riuscita della manifestazione. 

Tornando alla Coppa Italia di serie A1, abbiamo ammirato non solo alcune delle squadre più forti del campionato ( come le Campionesse d'Italia della Pomì Casalmaggiore), ma abbiamo visto anche la crescita di alcune giovani giocatrici, sia italiane come la Melandri della Nordmeccanica Piacenza o la Gennari della Foppapedretti Bergamo, sia straniere come l'olandese Plak MVP della finale per la Foppa; e abbiamo rivisto giocare ad altissimi livelli giocatrici che hanno fatto la storia del volley italiano, come la Lo Bianco e l'impressionante Cardullo per la Foppa o la stessa Piccinini per la Pomì ( anche se ha subito un muro proprio sul 13 pari del tie break nella gara di semifinale persa con Bergamo).

Il sabato con le due semifinali è stato esaltante; prima Piacenza ha battuto soffrendo Montichiari, in un match che, nonostante il risultato 3-1, aveva già messo in mostra quali erano i limiti della Nordmeccanica in questo weekend, ossia la mancanza di continuità e di energia per aumentare il livello di gioco nel momento del bisogno, sia esso per recuperare un break di svantaggio, o per chiudere il set in tranquillità. Un'ottima Metalleghe Sanitars Montichiari ha dato filo da torcere per tre set e mezzo alle emiliane, mostrando un grande carattere e una grande voglia e guidata dal talento e dall'esperienza dell'intramontabile Gioli, di Brinker, di Barcellini e Tomsia, affiancate da giovani interessanti come Sobolska e Lualdi. Alla squadra di Barbieri è mancata un po di lucidità nei momenti chiave dei set e i troppi errori commessi al servizio e sotto rete che non potevano non essere sfruttati da una corazzata come Piacenza, ma rimane comunque l'ottima impressione destata a conferma della buona stagione disputata, visto che è in piena corsa playoff. L'altra gara è stata ancora più appassionante della prima: si sfidavano la Pomì Casalmaggiore e la Foppapedretti Bergamo. Per due set la Pomì ha dominato, mettendo in grande difficoltà Bergamo; Tirozzi, Kozuch, un'efficace Piccinini e la forza delle due centrali Gibbemeyer e Stevanovic avevano portato la Pomì avanti di due set con la strada spianata verso la finale; ma il carattere di Bergamo è stato determinante: pur nella difficoltà  la Foppa non si è mai arresa e ha ragionato sempre da squadra, iniziando a minare nel terzo set tutte le certezze della Pomì grazie alla ritrovata verve in attacco di Barun, Gennari, Plak e con Cardullo che ha difeso incredibilmente ogni pallone. Così la Pomì si è ritrovata a dover lottare punto a punto contro una Foppa che ha iniziato a girare a meraviglia e ha messo una grande energia ed intensità in ogni giocata fino a conquistarsi il tie break e vincerlo.

La Pomì è di certo una delle deluse di questo weekend, a maggior ragione per come è venuta la sconfitta visto il vantaggio di due set; è evidente come le casalasche siano calate a partire dal terzo set, ma hanno comunque continuato a lottare trovando buone soluzioni con Tirozzi, Kozuch e Piccinini, solo che non hanno resistito all'ondata di energia e intensità messa in campo dalla Foppa.

Bergamo che in finale è riuscita a scendere in campo e a giocare con lo stesso atteggiamento che le ha permesso di rimontare la Pomì e che ha caratterizzato tante delle sue storiche finali degli anni scorsi. Fantastiche le prove di Lo Bianco e Cardullo, ed è inevitabile non pensare a loro per un'ultima recita in Nazionale in chiave olimpica. Eleonora Lo Bianco ha sfoderato una regia perfetta, la Cardullo è stata mostruosa in difesa, con il 96% di ricezione positiva. Proprio la difesa è stata una delle chiavi della Foppa, visto che in ricezione anche la Gennari ha sfoderato una percentuale del 76% alla quale ha aggiunto una serie di punti in attacco di capitale importanza. Una difesa così ha mandato in crisi l'attacco di Piacenza ed ha aperto lo spazio per gli attacchi di Barun e Plak, MVP della finale e top scorer, e per i muri di Aelbrecht la quale è stata un fattore importante. La Lo Bianco lo aveva detto: "In una gara secca la Foppa può giocarsela con tutti" e così è stato, con la sensazione che finalmente questa squadra sia riuscita a trovare la giusta quadra e ad esprimere sul campo tutte le sue potenzialità finora immaginate in teoria ma mostrate in campo non sempre con la giusta continuità come dimostra il settimo posto in classifica. In chiave playoff la Foppa sarà una mina vagante e un osso durissimo per tutti; intanto è tornata ad alzare un trofeo dopo qualche anno, rinverdendo vecchi fasti dopo un periodo complicato.

Anche la Nordmeccanica Piacenza può rientrare nel novero delle deluse: perdere 3-0 una finale non può certo far piacere, anche se per due set ha giocato alla pari con Bergamo, e solo le difese della Foppa hanno fatto sì che in questa battaglia fosse Piacenza a soccombere. Come intravisto già nella partita di sabato, a Piacenza in questo weekend è mancata l'energia e l'intensità nei momenti in cui era necessario alzare ulteriormente il livello del proprio gioco. Le attaccanti non hanno brillato, Sorokaite è stata discontinua, Marcon poco incisiva e con qualche muro di troppo subito; Meijners è stata la migliore, ma essendo la più cercata, è stata alta la percentuale dei suoi errori a fronte comunque di un buon apporto in termini di punti. Con Bauer completamente scarica, la nota positiva per Piacenza, oltre alla sempre positiva Belien, è stata Laura Melandri, ravennate doc, che ha dato la scossa nel match con Montichiari grazie ai suoi muri e ai suoi primi tempi unita a una grande energia. La giovane centrale mostra importanti segnali di crescita, e tornerà molto utile a Piacenza in questo finale di stagione. L'altra nota lieta per la Nordmeccanica è stata Giulia Leonardi, molto positiva in difesa e che ha cercato sempre di dare una scossa positiva alle sue compagne. Per Piacenza sfuma dunque uno degli obiettivi stagionali, ma non avrà tempo per recriminare, anzi avrà subito la possibilità di riscattarsi in Champions; le potenzialità per arrivare in fondo ci sono.

Ultima rilievo di questo weekend, ma molto importante, è stato l'esordio del video check anche nel volley femminile: esattamente l'esordio c'è stato nel primo set della sfida tra Piacenza e Montichiari, chiamato da coach Barbieri. Importante l'ausilio di questo strumento, il quale, sebbene in alcuni momenti possa spezzare il ritmo del match, si rivela comunque utilissimo per risolvere situazioni controverse e non alterare e rovinare il clima di serenità e lo spettacolo della partita. Dal prossimo campionato lo vedremo tutte le domeniche anche nel campionato femminile, così come accade nel campionato maschile; decisione giusta e saggia, anche da questo passa la parità tra campionato maschile e femminile e lo sviluppo e la pubblicità dell'intero movimento pallavolistico italiano.