Piacenza alla vigilia di gara 3 di finale scudetto del campionato italiano di volley femminile si trovava con le spalle al muro. C'erano solo 2 opzioni possibili: reagire o soccombere definitivamente. La formazione di Marco Gaspari ha scelto la prima, imponendosi in casa al PalaBanca sull'Imoco Conegliano. Lo ha fatto mostrando la versione migliore di sè stessa, quella che non abbiamo visto nelle 2 partite precedenti. Ci sembra fuori luogo e falso dire che la formazione veneta si sentisse lo scudetto già in tasca. Conegliano ha lottato fino alla fine. Solo che stavolta a differenza di gara 1 e gara 2 Piacenza è stata più precisa, non ha avuto pause di rendimento, risultando più concreta nelle fasi decisive dei parziali, ad eccezione di quello iniziale.

Nel primo set è sembrato di vedere un film già visto in questa serie di finale scudetto. Piacenza è partita forte, risultando aggressiva al servizio. Poi però una volta prese le misure, alla distanza è uscita Conegliano. Le pantere hanno sfruttato, offensivamente parlando l'asse made in Usa, formata da Alisha Glass in regia e la schiacciatrice Kelsey Robinson come braccio armato. L'alternativa a Robinson è stata l'opposta Serena Ortolani, che "repetita iuvant", con le sue prestazioni sta meritando una maglia da titolare in azzurro. E' stato un attacco della  giocatrice ravennate a chiudere il primo set a favore della formazione ospite di Davide Mazzanti. Nel finale del primo parziale forse c'è stata la svolta dell'incontro, che ne ha spostato l'inerzia nelle mani di Piacenza. Infatti si è infortunato il libero delle emiliane Giulia Leonardi. E' entrata in campo al suo posto Federica Valeriano. L'evento avrebbe potuto rappresentare il morso del cobra alle speranze della squadra di Gaspari di poter rientrare in partita. Viceversa abbiamo visto come questo abbia influito in positivo sulla capacità da parte di Piacenza di difendere il maggior numero di palloni, agevolando il contrattacco. Nel secondo parziale finalmente per le emiliane, la regista Onjenovic si è rivelata ispirata quando si è trattato di innescare le proprie bocche da fuoco. Dal punto di vista offensivo oltre a Floortje Meijners, ha risposto presente pure l'opposta Indre Sorokaite. Tutto questo ha giovato a Piacenza, un po' meno al muro di Conegliano. Le emiliane hanno così pareggiato i conti. Il terzo parziale ha confermato ancora una volta di più la volontà di reazione di Piacenza. La formazione di Gaspari non ha avuto pause di rendimento, attaccando come se non ci fosse un domani. Conegliano ha pagato a caro prezzo il calo di rendimento offensivo di Robinson e Ortolani, le due giocatrici decisive nelle gare precedenti. Il quarto set ha registrato il secondo infortunio della partita, quello della schiacciatrice delle ospiti Megan Easy Hodge. A lei e alla già citata Leonardi auguriamo un pronto recupero. Entrambe le formazioni non si sono risparmiate, lottando su ogni pallone, viaggiando a lungo spalla a spalla nel punteggio. Ai vantaggi ha prevalso Piacenza grazie alla sua centrale Laura Melandri. Ha avuto ragione Gaspari nello schierarla dall'inizio assieme a Belien, preferendola ad una Christina Bauer apparsa sottotono nelle partite precedenti.

Piacenza trovandosi ad un passo dal baratro ha saputo reagire. E' presto per dire se la serie di finale scudetto si è riaperta oppure se lunedì Conegliano scriverà definitivamente la parola fine, imponendosi al PalaVerde davanti al suo pubblico. Sarà come sempre il verdetto del campo a parlare. Tutto dipenderà da chi riuscirà a recuperare più velocemente dopo il notevole dispendio di energie fisiche e mentali, derivante dal giocare partite importanti in un arco di tempo molto limitato. Questa serie di finale scudetto ha ancora molto da dire. Le luci si riaccenderanno lunedì sera al PalaVerde. Quando sarà caduta a terra l'ultima palla avremo molte delle risposte alle nostre domande.