All'Inferno e ritorno. La Thailandia - per un set - spaventa l'Italia. Non funziona nulla e Bonitta deve volgere lo sguardo alla panchina. Rivoluzione di campo, dentro le seconde linee, almeno sulla carta. Le azzurre ritrovano ritmo e soluzioni, il secondo set restituisce fiducia. L'abbrivio prosegue nel terzo e l'Italia sale, con forza, sul carro della partita. Chiusura al quarto, il "domani azzurro" batte un pugno sul tavolo. Rio è obiettivo dichiarato. 17-25, 25-16, 25-17, 25-16 Italia.

Per la seconda uscita nel pre-olimpico di Tokyo, il Ct ripropone il sestetto d'esordio. Spazio alle certezze consolidate, squadra d'esperienza per attutire tensione e momento. La Thailandia, con coraggio, si prende però la scena. Uno schiaffo che tramortisce l'Italia. Al primo time-out tecnico è 8-1. La nostra nazionale fatica a contenere lo strapotere fisico-emotivo della avversarie. Sotto 16-7, Bonitta rinuncia a Piccinini e Ortolani e lancia Sylla e Egonu. La mossa non serve a raddrizzare il parziale, ormai compromesso, ma consente, con il passare dei punti, di ri-acquisire gli iniziali automatismi. 

Nel secondo, infatti, l'Italia trae giovamento dalla freschezza di Egonu e Sylla. Il braccio armato della prima sfonda le resistenze della Thailandia, il contributo della seconda è totale. Le azzurre partono con altro piglio, poi, sull'11-11, piazzano la spallata decisiva. La Egonu bombarda il campo nemico, la regia della Orro è illuminata e la Danesi - al centro per Chirichella - alza la voce. L'Italia chiude 25-16, è un'altra partita. 

L'inerzia passa nelle mani delle ragazze di Bonitta, più tranquillo in panchina. Anche il terzo vede l'Italia uscire bene dai blocchi. 5-1, con la Thailandia che chiede aiuto a Pleumjit Thinkaow. Non basta, perché il connubio Del Core - Egonu è letale. Antonella ha sulle spalle una vita di pallavolo, conosce ogni anfratto, sa come guidare le compagne nel mare in tempesta. L'Italia mantiene - lungo l'intero set - un rassicurante vantaggio e mette giù la palla del 25-17. 

Di nuovo davanti, le azzurre non incappano in un calo di concentrazione, come con la Sud Corea. La Egonu perde leggermente in efficacia, ma l'Italia trova valide alternative. Il primo tempo di Danesi è chirurgico, la Thailandia torna a proporre un'ottima pallavolo, ma nei fondamentali l'Italia risponde presente. Battuta continua, attacco fluido, 25-16. Un passo avanti, importante. 

Ora un giorno di riposo, per ricaricare le batterie. Prossima fermata con la Repubblica Dominicana. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo