Nel 1988 toccò alla capitale della Corea del Sud ospitare i Giochi Olimpici. Il clima politico e sociale che fece da sfondo all’intera competizione fu, come per Los Angeles 1984, difficile e ostico: soprattuto nei giorni che precedettero la manifestazione, infatti, gli addetti ai lavori dovettero evitare i numerosi tentativi di sabotaggio. L’operazione fu ostica, vista soprattutto la sfavorevole posizione geografica del Paese ospitante all’interno del Blocco Orientale comunista rappresentato dalla Cina, l’URSS e l’eterna rivale Corea del Nord. Di fatto, però, i Giochi Olimpici si svolsero senza troppe complicazioni, fatta eccezione per i numerosi casi di doping che falsarono i diversi tornei. L’Unione Sovietica conquistò ancora una volta il primo posto del medagliere, seguita da Germania dell’Est e Stati Uniti.

Sotto il punto di vista pallavolistico, nel maschile parteciparono dodici squadre: oltre alla Corea del Sud ci furono Argentina, Brasile, Bulgaria, Francia, Giappone, Italia, Paesi Bassi, Stati Uniti, Svezia, Tunisia e URSS. Per gli azzurri fu l’ultima competizione da sfavoriti prima del decennio d’oro: gli italiani, infatti, chiusero la fase a gironi al quinto posto con due vittorie, lontani quindi da i posti utili per partecipare alla fase a eliminazione diretta. Il torneo venne vinto dagli Stati Uniti, capaci di battere per 3-1 l’URSS. Il bronzo andò all’Argentina, vittoriosa sul Brasile per 3 a 2.

Al femminile, invece, oltre alla Corea, parteciparono solo sette squadre: Brasile, Cina, Germania Est, Giappone, Perù, Stati Uniti e URSS. Divise in due gironi da quattro, arrivarono in semifinale URSS contro Cina (3-0) e Perù contro Giappone (3-2). L’oro andò ancora una volta all’URSS, costretta però a una vera maratona contro le sudamericane del Perù (3-2). Nella finalina per il bronzo, invece, la Cina ebbe la meglio sul Giappone con un perentorio 3-0.