L'Italia del volley maschile ha iniziato nel miglior modo possibile il torneo olimpico, con 2 vittorie, 6 set vinti e solo 1 perso, nonostante abbia giocato con 2 autentiche corazzate come Francia e Usa. Purtroppo le dolenti note sono arrivate da quella femminile, che ha collezionato 3 sconfitte contro: Serbia, Cina e Olanda, con 9 parziali lasciati per strada e nessuno conquistato. L'Italia in rosa rischia sempre più concretamente di essere eliminata nella fase a gironi del torneo a cinque cerchi. Perchè siamo arrivati a questo punto? Cerchiamo di analizzare le ragioni della crisi.

Per farlo bisogna dire che quanto sta accadendo a Rio de Janeiro, è solo l'ultima delle prove a sostegno della tesi, relativa allo spreco dell'intero quadriennio olimpico 2012-2016. Infatti dopo i giochi di Londra si è scelto di puntare su Marco Mencarelli, un tecnico che ha vinto tanto a livello juniores, per affrontare gli Europei 2013. Questi si sono conclusi in malo modo, con l'eliminazione ai quarti di finale, dopo che l'Italia si era complicata la vita nella fase a gironi, perdendo contro il Belgio, poi a sorpresa secondo. A quel punto si è deciso di silurare Mencarelli, accantonando il progetto di far crescere le giovani, ripuntando decisamente sulle senatrici. Questo improvviso cambio di rotta della federazione, presieduta da Carlo Magri, è stato intrapreso allo scopo di ben figurare nel Mondiale casalingo. Per l'ostilità dello stesso Carlo Magri al doppio incarico (nazionale e club), non è stata assegnata la panchina azzurra a Giovanni Guidetti, un tecnico navigato ed esperto, che ha vinto parecchio con il Vakifbank Istanbul, ha fatto bene con la Germania e si sta tuttora ben comportando pure con l'Olanda. Credendo di poter ripetere il vittorioso Mondiale del 2002, si è scelto di affidare la guida tecnica dell'Italia a Marco Bonitta. Però i tempi cambiano e non sempre i miracoli si ripetono. Il risultato è stato un quarto posto, con il rimpianto di aver buttato via la semifinale e poi sull'onda emotiva della delusione, sbagliare pure la finale di consolazione. Poi è arrivata un altro smacco agli Europei del 2015, con un'altra eliminazione ai quarti di finale, dopo che l'Italia si è nuovamente complicata la vita nella fase a gironi, perdendo contro l'Olanda. Il percorso per arrivare alle Olimpiadi di Rio 2016 è stato oltremodo travagliato. L'Italia ha quasi rischiato l'eliminazione al torneo di qualificazione di Ankara, lo scorso gennaio, guadagnandosi il diritto a disputarne un altro a Tokyo, solo dopo aver superato al tie-break nella finale per il terzo posto la Turchia. In Giappone le azzurre hanno ottenuto il pass olimpico, ma occorre ricordare che ad eccezione dell'Olanda (che le ha battute pure lì), non erano presenti autentiche corazzate. Quindi ci sono già stati dei campanelli dall'allarme ben prima del Brasile; solo che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Bonitta ha poi sprecato il World Grand Prix facendo tanti esperimenti sul sestetto base, che non hanno portato a risultati pratici adeguati. L'Italia è stata eliminata nella fase a gironi, finendo fuori dalla Final Six. Poi è arrivata la lista delle convocazioni per le Olimpiadi. In origine Bonitta ha scelto di portare 3 opposte. Poi però ha fatto marcia indietro, escludendo Diouf, sostituendola con Alessia Gennari per scelta tecnica, allo scopo di avere maggior equilibrio in ricezione. La stessa Diouf ha ricevuto la comunicazione del fatto via sms, senza alcun faccia a faccia con il coach. Bonitta ha fatto un clamoroso autogol. L'italosenegalese dovrà reagire lavorando sulla tecnica perchè alla nazionale non servono eterne promesse mai sbocciate, ma questa è un'altra storia. Bonitta però Gennari non l'ha mai schierata in campo, quindi che senso ha avuto convocarla. In questo torneo olimpico abbiamo visto una nazionale che ha funzionato solamente a sprazzi, salvo smarrirsi nei momenti decisivi di ogni singolo set. L'Italia ha mostrato limiti evidenti nei fondamentali della ricezione e della difesa. Senza questi non si possono vincere le partite, inoltre il palleggiatore è costretto a giocare su palla scontata per l'attacco, facilmente leggibile dal muro avversario. Antonella Del Core e Monica De Gennaro non possono da sole tenere in equilibrio la nave in seconda linea. Non si può gettare la croce addosso alla giovane regista Alessia Orro. Quest'ultima è stata schierata titolare, salvo poi passare da capro espiatorio delle difficoltà azzurre, finendo sostituita regolarmente da Eleonora Lo Bianco. Non si può mancare di rispetto all'una e all'altra. Per i tornei di qualificazione olimpica Bonitta ha attinto parecchio al Club Italia, salvo poi cambiare idea per Rio de Janeiro. Perchè non è stata convocata nessuna giocatrice della Pomì Casalmaggiore, vincitrice della Champions League? Non avrebbero forse fatto comodo a questa nazionale Valentina Tirozzi ed Imma Sirressi? Bonitta ha dato l'impressione di non aver avuto la minima idea di quale sestetto base mandare in campo. Il risultato è stata una squadra: allo sbando, disorientata e priva di cattiveria agonistica, in balia degli eventi.

Con quale stato d'animo l'Italia affronterà le gare contro Usa e Portorico, sapendo di essere ad un passo dall'eliminazione?I club non si sentono presi in giro dopo aver fatto sacrifici per concedere le giocatrici alla nazionale, ormai praticamente con le valigie pronte per il nostro paese? Quali ripercussioni avrà in termini di immagine per il movimento lo spettacolo finora offerto dalla nazionale femminile? Sicuramente tra i tifosi e gli appassionati ieri durante Italia Olanda alcuni saranno stati tentati di spaccare il televisore per la rabbia, altri invece avranno seguito la partita con indifferenza. La stessa indifferenza è la cosa peggiore. Il successore di Bonitta avrà il difficile compito di riconquistare i tifosi delusi. Lo potrà fare solo con le vittorie e il bel gioco. A questo scopo dovrà avviare un difficile processo di ricostruzione della nazionale. Saprà risorgere dalle ceneri di questo fallimento a cinque cerchi?

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Alessandro Brugnolo
Senza sport non so stare poichè per me rappresenta uno stile, una filosofia di vita.