Nella giornata di ieri, presso il Centro Federale Pavesi, è tornata a radunarsi la Nazionale di volley femminile dopo la delusione olimpica. Incombono, infatti, a settembre le qualificazioni ai prossimi Europei: l'Italia affronterà in due weekend Ucraina, Lettonia ed Austria. Avversari certamente alla portata delle Azzurre, ma comunque da non sottovalutare vista la delicata situazione con la quale si arriva a questo appuntamento. Infatti questo sarebbe l'inizio del nuovo corso della Nazionale femminile, dopo le Olimpiadi e senza Bonitta, che, come annunciato da mesi, lascia per dedicarsi al ruolo di Direttore Generale di Ravenna in A1 maschile. Usare il condizionale è d'obbligo, perchè, anzichè ripartire con chiarezza e stabilità, la Federazione ha scelto per ora di rimanere in un limbo, affidando il ruolo di Commissario Tecnico ad interim a Cristiano Lucchi, già allenatore del Club Italia. Stando ai rumors, il tecnico prescelto dovrebbe essere Luca Mazzanti di Conegliano, ma solo a partire dalla fine del prossimo campionato quando finirà il suo contratto con l'Imoco. Non sembra il modo appropriato per cominciare un nuovo corso, tenendo presente come si era concluso il vecchio; non è mancanza di fiducia in Lucchi, che pure ha ben guidato il Club Italia, ma di scelte federali che denotano una carenza di programmazione: perchè non iniziare subito con il coach prescelto? Perchè non farlo lavorare da subito con le giocatrici che lui ha in mente per costruire la squadra? Iniziare a giugno 2017 con il Grand Prix alle porte, oltre ad essere una scelta in parte rischiosa, significa anche perdere del tempo prezioso, a meno che Mazzanti, o colui che sarà designato CT, non abbia già dato delle indicazioni a Lucchi su chi convocare.

Il Presidente Magri si è sempre dichiarato contrario al doppio incarico: impostazione che ha una sua logica e fondo di verità, ma che al momento preclude la possibilità di contrattualizzare gli allenatori migliori. Per quanto riguarda il volley maschile, nel corso dell'anno scorso ha cambiato idea al riguardo, nominando Blengini, coach di Civitanova e già assistant coach di Berruto, prima ad interim e poi confermandolo visti i risultati ottenuti: sembra abbastanza evidente che il doppio incarico non ha penalizzato il lavoro della Nazionale, arrivata fino all'Argento olimpico di Rio 2016. E allora, perchè non scegliere da subito il coach che viene ritenuto più idoneo per far partire questo nuovo corso?

La scelta del coach, la programmazione del percorso della Nazionale di volley femminile si rende oltremodo necessaria perchè il movimento femminile è nel bel mezzo di un ricambio generazionale: le grandi giocatrici che hanno fatto la storia degli ultimi anni stanno concludendo la loro carriera agonistica, o hanno deciso di rinunciare all'Azzurro, come la Lo Bianco; dietro di loro abbiamo un grande bacino dal quale pescare, un bacino di giovani sicuramente ricco di talento, ma che devono crescere e che devono essere tutelate per non essere bruciate, come è apparso a tratti nell'ultimo periodo della gestione Bonitta. Un allenatore capace di fare questo è sicuramente Guidetti, e basta vedere cosa ha fatto con l'Olanda, anch'essa squadra giovane e dal grande potenziale arrivata ad un quarto posto olimpico al terzo anno di cura Guidetti. Sicuramente anche Mazzanti ha tutte le qualità per svolgere questo lavoro con gli stessi risultati, perchè anche lui è un vincente ed ha grande esperienza con le giovani, ma a patto che a monte ci sia una programmazione federale chiara, definita e lungimirante.

Ci sono giocatrici da reinserire ed altre che possono tornare a far parte del giro azzurro, anche per una questione di esperienza e talento che può esser messo al servizio della squadra. Per esempio, mi riferisco a Diouf, ancora non convocata: lei è uno di quei talenti che non possiamo permetterci di bruciare; come vanno tutelate la Egonu, la Sylla e la Orro. A tal proposito, non sarebbe fuori luogo auspicare l'inserimento di una giocatrice di talento e di esperienza a fianco di questi giovani talenti per non mandarle allo sbaraglio come in parte è successo a Rio: si pensi alla Ferretti, per il ruolo di palleggiatrice, ad Arrighetti, nel ruolo di centrale, alla stessa Ortolani per il ruolo di schiacciatrice/opposto; sarebbe interessante rivedere ancora la Sorokaite in azzurro, dato il suo indubbio potenziale, ma ci sono molte giocatrici che potrebbero fare la loro parte nella costruzione della squadra e del gruppo.

Di seguito le convocate del C.T. Lucchi:

Palleggiatrici: Orro, Malinov.

Schiacciatrici/ Opposti: Caterina Bosetti, Egonu, Guerra, Nicoletti, Sylla, Tirozzi.

Centrali: Bonifacio, Chirichella, Danesi, Folie.

Liberi: De Gennaro, Parrocchiale.

Una squadra molto giovane, con tanto Club Italia: torna Caterina Bosetti, e lei è uno di quei profili da reinserire, torna la Tirozzi con l'aggiunta di Guerra e Nicoletti oltre alle confermate Egonu e Sylla. Continua dunque ad essere esclusa la Diouf, probabilmente sarà il nuovo C.T. ad occuparsi in prima persona del caso; torna la Folie nel reparto delle centrali dopo un'assenza prolungata, e sarà interessante verificarne i progressi; rientra anche la Bonifacio, la giovane centrale di Novara che è certamente uno dei prospetti più interessanti per il futuro. Una squadra giovane dunque, sicuramente ben amalgamata nei ruoli, ma probabilmente destinata a cambiare e ad essere integrata da nuove giocatrici. A loro il compito non facile di ripartire dopo Rio, con avversarie alla portata, ma da non sottovalutare come sempre. In bocca al lupo alle Azzurre, in attesa di scoprire come saranno definiti i programmi federali.