Come direbbe Aldo Biscardi: "C'è molta carne al fuoco". Tanti sono stati i temi che ci ha offerto l'ottava giornata di ritorno di Superlega, che ha avuto pure strascichi inattesi. Analizziamo il tutto.

Il big match è andato in scena al PalaEvangelisti di Perugia, dove la Sir Safety ha perso 1-3 contro la capolista Lube Civitanova Marche. Sono arrivati 10 ace per il servizio degli ospiti. La Lube ha mandato 4 uomini in doppia cifra per quanto riguarda i punti: Juantorena, Sokolov e Candellaro. La formazione di Gianlorenzo Blengini è riuscita a rendere inoffensive le principali bocche da fuoco ospiti, che sono state tutte sotto la doppia cifra a livello di realizzazioni: Russell 9, Berger 8, Atanasijevic 7, Zaytsev 5 punti. Bernardi avrà il compito di lavorare sulla testa dei suoi ragazzi. Gli obiettivi da raggiungere sono: Champions League e scudetto. Fallire sarebbe mettere a dura prova la pazienza del presidente Sirci.

Al PalaYamamay di Busto Arsizio la Diatec Trentino ha superato facilmente per 3-0 la Revivre Milano. Sono stati 6 i giocatori della formazione di Angelo Lorenzetti a trovare degli ace. Il top scorer della Diatec è stato Filippo Lanza con 13 punti e il 67% di positività in attacco. Tra le giocate più belle c'è stata l'alzata in bagher di Simone Giannelli per il primo tempo vincente di Sebastian Solè.

La cura Nikola Grbic sta funzionando a meraviglia. La Calzedonia Verona ha trovato il suo sesto successo di fila, superando al PalaOlimpia per 3-0 l'Azimut Modena. Gli scaligeri salgono a quota 43 punti, assai distanti dai 56 della Lube, dai 50 della Diatec, ma molto vicini ai 47 di Perugia e ai 45 della stessa Modena. La Calzedonia ha messo il suo regista Michele Baranowicz nelle migliori condizioni per poter distribuire il gioco offensivo. Ne hanno beneficiato Luigi Randazzo e Aidan Zingel. Modena ha regalato agli avversari 18 errori al servizio. Questa sconfitta ha provocato importanti strascichi.

Roberto Piazza si è dimesso dal ruolo di primo allenatore della già citata Azimut Modena. Non si capiscono i motivi di questa decisione. Il tecnico ha conquistato la Supercoppa italiana, ha fallito la Coppa Italia e ottenuto la qualificazione ai Playoff 12 in Champions League. Forse ha pagato il peso delle responsabilità, derivanti dal raccogliere la difficile eredità lasciata da Angelo Lorenzetti. Modena è una piazza esigente, abituata ad apprezzare volley di qualità. Finora si è vista una squadra forte con i top team e debole con quelli di medio basso livello. Dove è finita quella formazione capace di conquistare il triplete italiano? Piazza non è riuscito a darle una precisa identità. Ma forse è mancata la pazienza.