Festa Springbok con dedica a Madiba

Il Sud Africa travolge 73-13 l'Argentina e vola in testa al Championship appaiato agli All Blacks. La partita dei Pumas dura solo mezz'ora, nel finale la meta dell'orgoglio di Contepomi. Sabato prossimo il ritorno a campi invertiti.

Festa Springbok con dedica a Madiba
photo: web
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Di Alessandro Gennari

Un massacro. Ecco cosa è stata la partita di oggi fra Sud Africa e Argentina. Con le Antilopi che, ribaltando ogni legge di natura, azzannano e abbattono i Pumas. Finisce 73-13, un tondo +60. Troppo brutti per essere veri gli argentini, che escono di partita appena dopo mezz'ora. Ottima invece la prova dei ragazzi di Heineke Meyers, che mettono a referto nove mete e raggiungono in testa alla classfica i neozelandesi. Sabato prossimo a Mendoza serve uan reazione d'orgoglio per i Pumas, chiamati a cercare di ribaltare il pesantissimo punteggio rimediato oggi.

Mezz'ora - Dura mezz'ora la partita al Soccer Stadium di Soweto. Le tribune sono un tripudio di colori e di suoni, bianchi e neri assieme per un super sabato iniziato con Sud Africa - Burkina faso di calcio (vittoria deli Bafana Bafana 2-0) e terminato con la partita di rugby fra Springboks e Pumas. Una partita che in realtà dura mezz'ora: in quest'arco di tempo infatti le due squadre si sfidano in una situazione di sostanziale equilibrio. Partita fisica, abrasiva, come del resto era lecito attendersi: pochi svolazzi e tante botte, placcaggi, diefese strenue. Se il tabellino si muove infatti è solo per merito del piede caldo di Mornè Steyn da una parte e di Felipe Contepomi dall'altra, che dalla piazzola non tradiscono e portano la situazione sul 9-6 Sud Africa. Alla mezz'ora la chiave di volta del match: serie di furiosi attacchi Spirngboks a ridosso della linea di meta, Guinazù in liberazione commette un in avanti volontario rimediando il cartellino giallo e regalando agli avversari una meta di punizione, ovvero sette punti comodi comodi. Un minuto dopo i Pumas avrebbero anche l'occasione di mettere subito a segno la meta che li terrebbe agganciati al match, ma sulla riprtenza il Sud Africa è micidiale: calcetto millimetrico per JJ Engelbrecht e il centro Springbok non deve fare altro che involarsi comodo comodo in meta, nella prateria spalancata dall'inesistente difesa argentina. In pochi minuti l'Argentina precipita a -14 ed esce dal campo. La garra, el corazoòn argentino, e tutte le caratteristiche marchi di fabbrica del gioco Pumas sembrano già essere stati imbarcati sull'aereo in direzione Mendoza. I Pumas paiono più gattini impauriti alla mercè degli Springboks. Con i verdeoro vicini ancora a una meta prima dell'intervallo, ma due giocatori si auto-ostacolano e si risolve in un nulla di fatto.

Massacro - Nel secondo tempo la musica non cambia. Ci provano gli argentini, ma i padroni di casa fan la partita. Il principio di reazione Pumas si spegne al minuto 46: Strauss, biondo tallonatore, fa valere la sua stazza e schiaccia in meta. Quattro minuti dopo Senatore si fa cacciare e la barca albiceleste affonda del tutto: gli Springboks ne approfittano e, nel pieno rispetto degli avversari e dello spirito del Rugby, giocano fino al minuto ottanta, mettendo a segno altre sei mete che portano il loro vantaggio fino al +67. Sul filo di sirena è Contepomi a mettere a segno meta e trasformazione dal valore meramente statistico. Perchè quella subita oggi in terra Sudafricana è una punzione davvero dura. Sabato prossimo, nell'infuocato clima di Mendoza - dove l'anno scorso gli argentini strapparono con le unghie e con i denti uno storico pareggio - servirà la vera Argentina: i Pumas dovranno tornare a ruggire e dimenticare alla svelta questo rovescio.  

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Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.