Segnatevi questa data perché è destinata ad entrare nella storia del biathlon italiano. 
Il 6/02/2016 verrà ricordato come il giorno in cui due atleti azzurri sono riusciti ad imporsi nella stessa giornata. 
Merito di Dominik Windisch e Dorothea Wierer, entrambi originari di Rasun- Anterselva e capaci di imporsi rispettivamente nella mass start maschile e femminile di Canmore
Il risultato di oggi non è frutto del caso, ma è la diretta conseguenza di un lavoro certosino e silenzioso del movimento del biathlon italiano, in grado in questi anni di fare il salto di qualità laddove le discipline invernali più note hanno fallito. 

Il lavoro, in tutti gli ambiti della vita e dello sport, alla fine paga. E per il biathlon azzurro è valso medaglie ai giochi olimpici, ai mondiali e decine di piazzamenti sul podio in Coppa del Mondo tra gare individuali e a squadre. 
Il talento certo non manca e quello di Dorothea Wierer è di quelli cristallini, tant'è che quest'anno l'atleta azzurra si giocherà fino alla fine la Coppa del Mondo con atlete del calibro di Soukalova e Dorin. 

Le gare odierne verranno ricordate per le emozioni che sono state in grado di regalare agli appassionati. 
La mass start maschile è stata senza dubbio una delle competizioni più anomale della stagione. Il forte vento ha portato tutti i big a commettere qualche errore di troppo. 
Ne viene fuori una gara dove regna l'anarchia e a fare la differenza è chi riesce a limitare i danni al poligono.

Da questo punto è stata esemplare la gestione di Dominik Windisch nelle prime due sessioni di tiro, dove è riuscito a limitare ad una soltanto le penalità, rimanendo agganciato al gruppo di testa. 
Neanche il doppio errore al terzo poligono lo ha tagliato fuori dalla lotta per il podio, arrivando all'ultima sessione nel gruppone all'inseguimento del francese Fillon Maillet
All'ultimo poligono sbagliano praticamente tutti, compreso Windisch, che dopo aver percorso per una volta il giro di penalità si trova al terzo posto dietro a Fillon Maillet e al lettone Rastorgujevs. 
É qui che l'atleta di Rasun-Anterselva compie un capolavoro. L'ultimo giro è diventato ormai un marchio di fabbrica di Windisch, un atleta capace di crescere con il passare dei chilometri e di esprimere nei metri conclusivi tutta la sua potenza. 

Nella tornata conclusiva imposta un ritmo insostenibile per Rastorgujevs (alla fine il lettone chiuderà quinto), recupera oltre dieci secondi su Fillon Maillet e si riporta sul francese. 
Arrivato sull'ultima salita sferra l'attacco decisivo che trova il transalpino privo di risposte. Quest'ultimo alla fine dovrà arrendersi anche alla rimonta di Benedikt Doll, l'unico in grado di reggere il ritmo di Windisch nel corso dell'ultimo giro.
Per Dominik Windisch si tratta della prima vittoria in carriera che coincide anche con il primo podio assoluto in gare di primo livello. 
Una carriera, quella del biathleta altoatesino, in costante crescita: una ricerca quasi ossessiva della perfezione che lo ha portato a scalare le gerarchie del movimento azzurro e ad arrivare, oggi, ad un risultato storico, essendo lui solamente il nono italiano a vincere una gara di Coppa del Mondo. 

La parabola di Dorothea Wierer è stata, invece, completamente diversa. Fin da giovanissima era considerata dagli addetti ai lavori una predestinata, vincendo tra le altre cose tre medaglie d'oro nei mondiali juniores. 
La continuità trovata quest'anno, però, è per certi aspetti sorprendente: il secondo posto nella classifica di Coppa del Mondo ne è la migliore dimostrazione. 
La gara odierna è l'ennesima perla di un'annata da tre vittorie in Coppa del Mondo. Mai nessun biathleta, sia in campo maschile che femminile, era riuscito ad imporsi in tre gare nella stessa stagione. 
E oggi Wierer lo ha fatto con la maturità e la consapevolezza di una campionessa. 
Dopo l'errore commesso al primo poligono è riuscita subito a riportarsi sul gruppo di testa e a giocarsi la vittoria con le altre due big di questa stagione: Gabriela Soukalova e Marie Dorin Habert

La differenza, Wierer, riesce a farla ancora una volta al poligono. 
Nell'ultima sessione di tiro spara con una velocità di esecuzione unica nel circuito femminile, alla quale unisce questa volta anche la precisione. 
Gli errori di Dorin e Soukalova, che chiuderanno rispettivamente al secondo e al terzo posto, le consentono di involarsi in solitaria verso un successo quasi agevole per la sicurezza e la padronanza tecnica con cui ha condotto la gara difronte a delle campionissime della disciplina.
Il weekend d'oro per il biathlon azzurro si concluderà domani con la single mixed alla quale farà seguito la staffetta mista tradizionale.