La rassegna iridata del Biathlon si apre con la Staffetta Mista, in programma questo pomeriggio alle 15.30. Nel tempio di Oslo - Holmenkollen, il quartetto azzurro punta a confermare le prove di stagione e a firmare l'ennesima impresa di un'annata da record. I successi personali si fondono per ottenere un risultato di prestigio che si affianchi quantomeno al bronzo a cinque cerchi. 

L'Italia non parte con i favori del pronostico, ma la Staffetta è gara a sè, spesso condita da sorprese ed errori. Punto di forza nelle prime frazioni, la nostra Nazionale cala l'asso al femminile, a Dorothea Wierer il compito di aprire nel migliore dei modi la contesa, consegnando il testimone a Karin Oberhofer con vantaggio e premesse positive. Qualche punto interrogativo in più al maschile, a Windisch e Hofer si chiede la volata perfetta, sci ai piedi e carabina alla mano, per cullare sogni da medaglia. 

Con pettorale basso - dall'uno al quattro - le principali candidate al titolo. Con l'uno la Norvegia, costretta a risolvere un rebus proprio nella frazione inaugurale. Apre Marte Olsbu. A Eckhoff e ai fratelli Boe l'incombenza di ricucire un eventuale disavanzo. 

Senza Dahlmeier, ma con un quartetto di enorme solidità, la Germania insegue l'oro. Preuss e Hildebrand al femminile, Peiffer e Schempp al maschile, all'apparenza nessun punto debole. La Francia cavalca - in quarta - il fenomeno Fourcade, intelligente la mossa Dorin in seconda, per evitare di concedere alla nazionali di maggior lignaggio qualunque vantaggio. 

Da menzionare infine la Russia, sempre da corsa quando si parla di Staffette. Shumilova non è sempre impeccabile, Yurlova rappresenta una certezza, Garanichev e Shipulin chiudono il lotto. 

Gara aperta a più soluzioni, uno spicchio d'azzurro nel cielo di Oslo, l'Italia si fa largo nell'elite mondiale.