L'Italia fa la storia nella sprint maschile di Oberhof e con Dominik Windisch e Lukas Hofer piazza due atleti ai primi quattro posti della classifica odierna. Non capita tutti i giorni di vedere due azzurri combattere tra di loro per il podio. L'ultimo giro di Hofer si svolge tra la sofferenza e la speranza, tra l'illusione e la delusione, salvo poi arrivare ad un epilogo al tempo stesso beffardo e dolce.

Lukas Hofer butta giù sul terreno ogni goccia di energia fisica e mentale: non basterà. Il gradino più basso del podio andrà al compagno di squadra, quel Dominik Windisch che ha sempre avuto qualcosa in più di lui negli ultimi giri. E oggi si è visto, soprattutto nell'ultimo chilometro, quando Hofer barcollava alla ricerca di un po' di luce dentro di sé e Windisch invece riusciva a trovare il bagliore dei giorni migliori.

La sprint maschile di Oberhof la ricorderemo a lungo per questo duello affascinante tra due amici e compagni di tante avventure passate, presenti e future. Peccato che a deciderlo sia stata un'inezia: un solo decimo di secondo, infatti, separa i due. Quello che il tempo gli aveva dato ad Anterselva qualche anno fa (primo a pari merito con Schempp), oggi gli è stato tolto in terra tedesca. Ma rimane comunque la sensazione di aver trovato un Hofer più maturo, almeno al poligono, dove è riuscito a gestire la pressione di non dover commettere alcun errore nella seconda sessione di tiro, chiudendo un'inedita gara da dieci su dieci.

Ci riproverà domani nell'inseguimento quando partirà praticamente con lo stesso tempo del compagno di squadra. Il podio di Dominik Windisch, invece, sa di conferma per un ragazzo che negli ultimi mesi sosta stabilmente nelle prime quindici posizioni. L'anno scorso era arrivata la prima vittoria in Coppa del Mondo, mentre nei mondiali di Holmenkollen abbiamo assistito alla sua consacrazione ai massimi livelli. Ora è il tempo della consapevolezza e delle conferme. La gara odierna ci dice che Dominik è pronto a ballare e quella di oggi non sarà sicuramente l'ultima danza. Un terzo posto raggiunto grazie alla precisione al tiro e alla consueta tenacia quando la fatica si fa sentire nelle gambe di tutti gli atleti. Dopo aver chiuso il primo poligono senza errori, Windisch manca un bersaglio nella sessione in piedi. Nell'ultimo giro, però, non è il solito Dominik, salvo poi tirar fuori il meglio di sé negli ultimissimi metri: un guizzo che a conti fatti gli vale il podio.

I due azzurri emergono in una competizione difficile per tutti i favoriti. Ad Oberhof capita spesso di gareggiare in condizioni estreme, vuoi per la nebbia o per il forte vento. Oggi Eolo ha deciso di dare qualche problema agli atleti e a pagarne le conseguenze sono stati quelli più accreditati. Uno su tutti Martin Fourcade. Il dominatore delle prime tappe di Coppa del Mondo commette addirittura tre errori al secondo poligono, vanificando lo zero della prima sessione di tiro. Per lui un umano passaggio a vuoto che non gli impedisce però di chiudere nei primi dieci (ottavo). 

Il blackout ha aperto la strada agli outsider. A prendere tutta la posta è stato un sorprendente Julian Eberhard, un atleta che è senza ombra di dubbio uno dei migliori fondisti del circuito ma che sovente deve fare i conti con la cronica imprecisione al poligono. Oggi però l'austriaco trova un ottimo nove su dieci e in una gara dove ci sono tantissimi errori risulta quasi impossibile battere un Eberhard così puntuale. Per lui si tratta della seconda vittoria in Coppa del Mondo dopo che l'anno scorso si era imposto in quel di Khanty-Mansijsk. 

Alle sue spalle si piazza un'altra sorpresa, il veterano Michal Slesingr, anche lui con un solo errore al tiro. Il trentatreenne ceco trova la forma migliore sugli sci (addirittura terzo tempo assoluto sugli sci stretti) e stupisce soprattutto per la sua resistenza nell'ultimo giro, dove dà la paga a tutti. Tra i delusi di giornata dobbiamo inserire i padroni di casa. Erik Lesser e Simon Schempp chiudono rispettivamente al quinto e al sesto posto, entrambi con due bersagli mancati. Sia Lesser che Schempp hanno dimostrato di avere un'ottima condizione sugli sci e dovranno mangiarsi le mani per l'80% al tiro che nega loro la possibilità di salire sul podio o addirittura di trionfare in una delle tappe più attese per i teutonici.