La gioia e la rabbia. Le due facce della gara sprint di biathlon femminile. La prima è tutta per Gabriela Koukalova, medaglia d'oro al termine di un esaltante testa a testa con la tedesca Laura Dahlmeier. La seconda, invece, è quella di Lisa Vittozzi, che non vede premiata dalla medaglia la sua splendida gara, chiusa al quarto posto per solo 2 decimi dalla francese Anais Chevalier.

Un battito di ciglio, il filo sottilissimo che separa la felicità per una medaglia mondiale che sarebbe meritata all'amarezza di vedere salire sul podio un'avversaria. Ma se si vuole andare oltre il semplice risultato, l'Italia incassa da questa sprint la certezza che anche in assenza di Karin Oberhofer - ferma per maternità - e nelle giornate no di Dorothea Wierer (di fatto uscita subito di gara dopo due errori al primo poligono), può contare su un gruppo di ragazze altamente competitive. Un elenco a cui si iscrive anche Federica Sanfilippo, perfetta al poligono (così come Vittozzi) e alla fine quinta a 31"9 dalla vetta. Due azzurre in posizione d'attacco, per cullare legittimi sogni di gloria nell'inseguimento.

Quella odierna, invece, è tutto affare fra due fuoriclasse: Laura Dahlmeier è la prima a dare fuoco alle polveri. Pulizia al poligono e motori al massimo per andarsi a prendere la prima posizione, in attesa di risposte dalla concorrenza. E se Eckhoff si perde, Koukalova risponde colpo su colpo. Due poligoni perfetti (seppur con qualche brivido) prima di involarsi al traguardo per bruciare di soli 4 secondi la tedesca. E rilanciare la sfida per l'inseguimento.