L'acuto di Federico Pellegrino. Nella sua gara, nella sua tecnica, allontana possibili interrogativi, si carica il fondo azzurro sulle spalle e si mette al collo un oro pesantissimo, a livello personale e nell'economia della spedizione italiana. Pellegrino piace fin dalle prime battute. Una convincente qualifica, un ottimo quarto, ma soprattutto una semifinale da padrone, contro mostri sacri della specialità. La finale è un'apoteosi, per condotta, piglio, scaltrezza. Lascia la scena a Ustiugov, poi lo infila, rapido, leggero, pochi metri prima del traguardo. C'è tempo per una prima esultanza, le mani a cingere il capo, l'incredulità che va a fondersi con la gioia. Splende l'azzurro nel cielo di Finlandia. 

Quarti di finale - Poche sorprese - in campo maschile - ai quarti. Fa eccezione l'uscita anticipata di Skar. Subito in pista, incappa in una prova ricca di insidie, data la presenza del connazionale Northug. Skar gestisce le operazioni per larghi tratti, sfruttando la rovinosa caduta di Ustiugov, ma ha meno energie nel concitato finale, quando Northug inserisce le marce alte e Ustiugov risale fino alla seconda posizione. I primi due quarti sono i più elettrici, anche il secondo, infatti, regala spettacolo. Pellegrino replica all'accelerazione di Klaebo, passa e controlla sull'ultimo rettilineo. Per entrambi qualificazione agevole. 

Nel terzo quarto, sfortunato Strandvall. Il padrone di casa - in piena lotta per la qualificazione - ruzzola a terra al dunque e perde così l'opportunità di giocarsi le prime posizioni. Vince Halfvarsson, il più forte del lotto. 

Avanzano, per completare il resoconto, anche un grande Krogh - 3'21"42 - ed Iversen, primo davanti ad Harvey nell'ultimo quarto.

Semifinali - Federico Pellegrino - non fortunatissimo - prende il via in una semifinale che presenta Ustiugov e Klaebo, ma anche il temibile Northug. Klaebo, come già nei quarti, preferisce mettersi alla testa del gruppo, Pellegrino lascia fare e resta in scia. Intelligente, vede un pertugio e si infila interno prima del finale. Lo sprint è potente e brillante, Ustiugov riesce a mettersi dietro Klaebo, mentre Northug, quarto, paga qualche metro di troppo concesso sull'ultima salita. 

Northug conquista però per i capelli l'atto ultimo, perché la seconda semifinale è, come da previsione, più lenta. Livello inferiore, un uomo al comando. Krogh non ha problemi a disporre dei rivali e anticipa Hakola.

Finale - Ustiugov parte con piglio importante, sulla prima salita è il russo ad alzare la voce. Pellegrino è meno devastante fisicamente, ma molto più agile ed è quindi perfettamente in gara. La fatica presenta il conto a Northug, scappano in tre, con Krogh, quarto, che annaspa. Pellegrino spara tutto sul rettilineo e prevale su Ustiugov. Klaebo è terzo.