Per la Russia, l'appuntamento chiave è tra il 5 e il 7 dicembre. Data da tempo cerchiata in rosso sul calendario, decisiva per alzare il sipario sul futuro dello sport in una nazione dominante a livello mondiale. Le ultime squalifiche - Legkov e Belov, poi un'ulteriore condanna di altri 4 atleti in merito all'Olimpiade di Sochi - alimentano la preoccupazione, a questo si aggiunge la mazzata giunta ieri dalla WADA. Sotto i riflettori l'operato dell'agenzia antidoping russa - la Rusada - ritenuto ovviamente non "conforme". La decisione, unanime, presa dai membri dell'esecutivo e del consiglio non stupisce, ma di certo contribuisce a spingere la Russia sull'orlo del baratro. Un altro masso va a schiacciare una latente credibilità, non basta l'intervento dello stato, con Putin a muovere le pedine, per fermare l'assalto. 

I vertici politici respingono un impianto all'apparenza fondato invece su basi solidissime, chiamando in causa fonti esterne in grado di contaminare il percorso. Gli Stati Uniti, in questa storia, assumono i contorni di un mostro vendicativo, pronto a tutto per eliminare la Russia dalle prossime olimpiadi. Non è infatti solo sul passato - come detto sotto la lente d'ingrandimento i risultati ottenuti a Sochi nel 2014, ma anche vari test effettuati dal gennaio 2012 all'agosto 2015 - che si va ad indagare e decidere, c'è una spicchio d'avvenire all'orizzonte. La rassegna a cinque cerchi di PyeongChang è alle porte e il CIO deve esprimersi sulla presenza o meno della Russia. Questo accumulo di notizie, lo abbiamo accennato sopra, spinge verso una direzione negativa per la Russia, resta però da valutare l'entità della medesima. 

Come riporta la GDS in edicola questa mattina, due scenari si stagliano sullo sfondo. Andrea Buongiovanni, penna della rosa, ricorda la scelta operata a Rio, con la libertà concessa alle singole federazioni internazionali delle varie discipline ma i recenti mondiali d'atletica offrono una seconda alternativa. La presenza all'evento dei vari atleti senza vessillo russo, quindi da neutrali, non è da escludere. Come non è da escludere un boicottaggio sancito dalla Russia, con le ovvie conseguenze del caso, a livello sportivo e politico. Una matassa intricata, priva ancora di una soluzione definitiva.