Al via il secondo slalom speciale della stagione. Cambia lo scenario e il circo bianco al femminile si trasferisce da Levi ad Aspen, in Colorado, per una due giorni intensissima.

Se ieri, in gigante, la sorpresa è stata la prima vittoria in carriera di Eva Maria-Brem sull’austriaca Zettel e la nostra Federica Brignone meravigliosamente terza, oggi si celebra la resurrezione di una grande atleta, la trentunenne Nicole Hosp che torna a vincere dopo 6 lunghissimi anni in slalom. Da Maribor 2008 a qui, in mezzo tanti podi, ben 55, soprattutto in supercombinata. Lei, tre volte medagliata olimpica, detentrice della Coppa del Mondo 2007 sigla la dodicesima vittoria in carriera, risorge inventandosi una seconda manche perfetta e trionfa nel giorno in cui le grandi favorite deludono. Fluida, regolare, sembra sfiorarla la neve. Settima dopo la prima manche, esce dal cancelletto determinata tanto che al primo intermedio è avanti 86 centesimi sulla Strachova momentaneamente in testa. Ma al traguardo stacca tutti: arriva con oltre un secondo di vantaggio, il miglior tempo di manche e tanta pressione sulle sei ancora in partenza. Qui determina il suo trionfo dopo il nono posto ottenuto due settimane fa. Torna la Hosp migliore in slalom dopo l'ultimo podio di specialità nel 2009.

Chi si conferma è invece la svedese Frida Hansdotter, seconda anche sulla pista americana così come a Levi. Sesta nella prima manche, dove accusa soprattutto nella parte iniziale del tracciato, riesce a limitare il distacco dalla Hosp nella seconda chiudendo a soli 19 centesimi di ritardo. L'unica a tenere il passo dell'austriaca. I due podi le valgono la pettorina di leader di specialità, classifica guidata con 31 lunghezze proprio sulla Hosp e su Tina Maze.

Terza, ed è anche questa una conferma, un’altra austriaca, Kathrin Zettel. Una due giorni piena di soddisfazioni per lei. Seconda ieri in gigante, sul gradino più basso del podio in slalom. Partita con il pettorale numero quattro dimostra una splendida forma. Regolare, composta, fluida, veloce. C’è tutto nella sua sciata. Specialmente nella prima manche. La seconda è a portata di mano ma la sua azione appare più saltellata, meno a tempo e questo la disunisce in curva. Il ritardo dalla stratosferica Hosp al traguardo è emblematico: 93 centesimi. Il podio è in bilico, bisogna sperare in un passo falso delle due erinni di specialità.

Detto fatto. Il sogno della Zettel si trasforma in incubo per la slovena e l’americanina dal talento innato. Rispettivamente seconda e prima dopo la prima manche, buttano all’ortica il podio nella seconda. La Maze fa peggio dell’atleta di casa. La slovena parte meno carica e commette in avvio un errore fatale che al primo rilevamento cronometrico le costa già quasi 9 decimi. Da lì non recupererà mai il ritmo e la gara le scivolerà via. Chiude nona con un ritardo di 1’.69’’. Continuano le luci e ombre della sua azione.

La Shiffrin, dal canto suo, avrebbe l’opportunità di ottenere la prima vittoria casalinga, l’undicesima nella sua breve carriera. Dopo l’ottimo exploit in apertura di stagione quando, a Soelden, condivise la vittoria in gigante con la Fenninger, è apparsa stanca a Levi forse per colpa del fuso orario male assorbito, fino all’errore fatale commesso ieri che le è costato il secondo podio in gigante. E anche oggi, in testa dopo la prima manche, c’è qualcosa che va come non deve. Decisamente più scarica, esagera nella propria azione, forse per la voglia di strafare, e non riesce ad essere incisiva. E' mancato il cambio di marcia che faceva la differenza. Chiude dunque quinta.

Con questo terzo posto la Zettel si porta meritatamente in testa alla classifica generale di Coppa del Mondo con 250 punti davanti alla Shiffrin ferma a 209 e alla Maze.

Quarta, ancora una volta, l’altra svedese Pietilae-Holmner ad undici centesimi dalla Zettel complice un errore che le costa molto caro. Ottimo sesto posto per la ceca Strachova che torna a far vedere il meglio del suo repertorio in slalom, settima la Kirchgasser che si conferma dopo il quinto posto di ieri in gigante, ottava la canadese Marie Michele Gagnon e decima la quarta austriaca, Bernadette Schild.

Se ieri nella gara di gigante il podio si è colorato di azzurro con lo splendido terzo posto di Federica Brignone oggi il bilancio tra i pali stretti lascia l’amaro in bocca. Ancor più se il pensiero torna al primo slalom di stagione, quello di Levi. Delle 59 atlete iscritte in rappresentanza di 16 nazioni, sei sono le azzurre in gara ma solo due nelle prime trenta. Chiara Costazza e Irene Curtoni partono, rispettivamente, con il pettorale numero 15 e con il 29. Poi Sarah Pardeller con il 38, Federica Brignone con il 45, Nicole Agnelli con il 51 e Manuela Moelgg con il 53. Già la prima manche è una livella inesorabile per le nostre ragazze: quattro non si qualificano per la seconda, alcune per pochissimo. Ma tanto è che a difendere i colori azzurri restano Chiara Costazza con il sedicesimo tempo e la Curtuni con il ventiquattresimo. Quest’ultima perde aderenza dal terreno e nonostante provi a rimanere in traiettoria finisce fuori dal tracciato. L’atleta azzurra prosegue la sua prova chiudendo 29esima senza però andare a punti perché accusa un ritardo superiore all’8% del tempo della Hosp. Decisamente meglio la seconda manche della Costazza, scesa più cattiva e determinata rispetto alla prima frazione di gara. Chiude tredicesima, risultato che comunque non soddisfa visto quanto fa vedere in allenamento.

Merita una menzione speciale Resi Stiegler, l’altra americana, che sulla pista di casa ottiene un ottimo undicesimo posto. Lei che ottenne l’unico podio in carriereatre stagioni fa ha dovuto patire a lungo per una serie di infortuni. Eva Maria-Brem, vincitrice del gigante di ieri, ha fatto un’ottima prima manche qualificandosi 21esima con il pettorale 37 salvo poi non confermarsi nella seconda.

Il circo bianco al femminile si sposta ora a Lake Louise dove, la prossima settimana, prenderanno il via le discipline veloci.