Il gigante di Åre, sede di recupero scelta dalla Fis per le gare previste e annullate in Francia, celebra la terza vittoria stagionale, in tre discipline diverse, di Tina Maze. La slovena, settima al termine della prima manche, si esalta e con una seconda prova stratosferica, nonostante un grave errore commesso al secondo intermedio, torna a vincere in gigante dopo quasi un anno e mezzo. Sulla pista svedese la Maze compie un recupero incredibile sprigionando tutta la sua potenza su un tracciato decisamente regolare ma dall’azione continua e insistita. Scende e mette pressione alle altre ancora al cancelletto che, una dopo l’altra, inesorabilmente le finiranno dietro. Leader indiscussa in classifica generale, ancor più dopo la prova odierna, la slovena sembra tornata quella della magica stagione chiusa due anni fa con il record assoluto di punti. Manca, per ora, solo la vittoria in Super G, sfumata a Lake Louise il fine settimane passato, quando è giunta “solo” terza.

È stata una gara tiratissima e combattutissima con le prime otto racchiuse in 89 centesimi. Seconda la sorprendente Sarah Hector. La svedesina ventiduenne, partita con il pettorale numero 25, conquista il primo podio in carriera proprio sulla pista di casa accumulando un ritardo di 20 centesimi dalla Maze. Ottime entrambe le prove disputate, soprattutto una prima frazione chiusa già al secondo posto a 8 centesimi dalla protagonista indiscussa della specialità in questa stagione, Eva Maria Brem. L’austriaca sarà poi terza a 28 centesimi dalla vittoria, al quinto podio su sei gare.

Prova da gioie e dolori per i colori azzurri. Dopo una prima manche in cui sono scivolate via ben sei atlete sulle nove in gare, le due sopravvissute e approdate alla seconda sono state bravissime. Federica Brignone e Nadia Fanchini hanno mantenuto la quarta e quinta posizione ottenuta dopo la prima manche ma lascia l’amaro in bocca per il risicatissimo distacco dal podio. Federica, l’unica ad aver regalato fino ad ora questa gioia all’Italia, resta confinata a 3 centesimi dalle posizioni che contano, la Fanchini a 7. Bravissime comunque le due punte di diamante in specialità a mantenere la concentrazione e a controllare soprattutto la stanchezza accumulata dopo le scelte quanto meno discutibili della Federazione che ha fatto arrivare le atlete in Svezia solo ieri sera.

Distacchi ancora contenuti separano Anna Fenninger, sesta, dal podio. L’austriaca non riesce a trovare il miglior feeling con la pista svedese e chiude a nove centesimi dal terzo posto. Anche Jessica Lindell-Vikarby, l’altra atleta di casa, ottima terza dopo la prima manche, chiude settima a 13 centesimi. Ottava la francese Anemone Marmottan, nona la Holmner e decima Micaela Shiffrin ancora sotto tono.

Tanti i nomi illustri usciti di scena. La seconda manche vede scivolar via atlete del calibro di Julia Mancuso, Elisabeth Goergl, Victoria Rebensburg, grandi protagoniste delle prove di velocità del passato week-end e della stagione in genere. Mancano il podio anche la Zettel, oggi solo undicesima e Lara Gut, vittoriosa a Lake Louise ma oggi mai in gara e al traguardo ventunesima.

Con la vittoria odierna Tina Maze giuda con ancor più distacco la classifica generale su anna Fenninger distante 177 punti. Eva Maria Brem comanda la classifica di specialità con 56 punti di vantaggio sulla Shiffrin.

Si tornerà qui subito prima delle finali a Maribel, dopo i Mondiali in Colorado. Prossimo appuntamento di coppa a Val d’Isere.