L'istantanea che raccoglie il podio di Kuehtai, nello slalom speciale in programma nel lunedì austriaco, è di rara bellezza, per storie e protagoniste in campo. C'è il vento del cambiamento, impersonificato dal volto frizzante di Mikaela Shiffrin, signora e padrona della specialità, aldilà di pettorale e classifica, c'è il ritorno prepotente di una campionessa senza tempo, Sarka Strachova, sconfitta solo da acciacchi e infortuni, e infine c'è una ventunenne d'assalto, la svizzera Holdener, splendida interprete della seconda manche.

Vince quindi Mikaela e lo fa senza fronzoli, domando uno slalom non difficile, ma reso ostico dalla stretta disposizione dei paletti, dalla nevicata incessante, dall'impossibilità di recuperare il minimo errore. La statunitense crea un leggero gap nella manche d'apertura, precedendo Maze e Strachova, per spazzare via la concorrenza nella seconda, dove con impressionante continuità, su una pista deteriorata, stronca una perfetta Strachova, eccelsa nell'assecondare le buche, senza mai perdere contatto con il tracciato.

L'impresa è della svizzera Wendy Holdener, capace nella seconda di guadagnare posizioni e podio. Una sciata leggera, quasi a sfiorare la neve, senza incidere mai con eccessiva foga. La Maze è in partita solo per metà gara, prima del sesto posto finale. Piazzate anche le svedesi, dalla Hansdotter alla Pietilae. L'Austria si consola con la classe sublime di Nicole Hosp, ma resta a bocca asciutta, come l'Italia. Le azzurre, in una disciplina poco affine alle nostre caratteristiche del periodo, incappano in una giornata no. Chiara Costazza, pimpante nel riscaldamento, sbaglia in alto nella prima manche ed esce nella seconda, come Federica Brignone. L'unica italiana a punti è Irene Curtoni, ventesima.

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Johnathan Scaffardi
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