Semplicemente meraviglioso Peter Fill. Il trentatrenne altoatesimo si impone sulla terribile Streif di Kitzbühel, la discesa libera più impegnativa e pericolosa del circo bianco. Per l'atleta azzurro si tratta della seconda vittoria in Coppa del Mondo dopo quella ottenuta a Lake Louise nel lontano 2008. Un successo di assoluto prestigio, arrivato in una classicissima che per molti ha un valore maggiore rispetto ad un titolo iridato. Fill è solamente il terzo italiano nella storia a vincere a Kitz dopo Ghedina nel 1998 e Paris nel 2013. 

Un simile risultato, però, era nell'aria, se consideriamo il costante rendimento ad alti livelli messo in mostra quest'anno dall'italiano e l'ottimo feeling con la pista evidenziato in questi giorni, sia nelle prove che nel super G di ieri. Peter Fill disputa una gara ai limiti della perfezione su una pista privata della celebre Mausefalle, la cosiddetta "trappola per topi", vero e proprio tratto simbolo della Streif per la velocità e la pendenze che devono sostenere gli atleti in questo punto. Il forte vento, però, ha costretto gli organizzatori a spostare la partenza poco più in giù, non privando comunque il pubblico dello straordinario spettacolo della discesa di Kitz. 

Fill interpreta la gara al meglio, dal primo all'ultimo metro, pennellando le curve più difficili. Splendido il passaggio sulla traversa dopo l'Hausbergkante, dove traccia una linea perfetta e passa indenne in un tratto che ha visto molti atleti rischiare letteralmente le penne. Due di questi sono Hannes Reichelt e Aksel Lund Svindal, considerati dai più come i favoriti della gara odierna. Entrambi si fanno sobbalzare da una buca presente nel terreno; basta poco, del resto, ad oltre 100 km/h per portare gli atleti in volo come è successo a Reichelt e Svindal, protagonisti di due cadute spaventose anche se sembra fortunatemente senza gravi conseguenze. 

A completare il podio ci sono due svizzeri, Beat Feuz e Carlo Janka, due sciatori in grado di dare il meglio di sé nelle grandi classiche del circuito. Feuz dopo essere rientrato a Wengen riesce a cogliere un risultato prestigioso che gli darà tantissima fiducia. Stesso discorso per Janka, anche lui come il connazionale tormentato dagli infortuni e finalmente in grado di tornare a competere con i migliori. Più indietro gli altri azzurri, con Paris 16°, Innerhofer 19° e Heel 24°.