Trovare le motivazioni dopo aver vinto cinque Coppe del Mondo consecutive (record assoluto in campo maschile) non è un'impresa scontata. Eppure Marcel Hirscher guarda alla prossima stagione con grande tranquillità e voglia di migliorarsi perché, come ha dichiarato lui stesso nei giorni scorsi, la passata stagione "non è stata così buona come si potrebbe pensare".
Non sono mancati gli episodi bizzarri, come il furto degli sci sulla Gran Risa e quelli ai limiti del drammatico, come la caduta del drone nello slalom di Madonna di Campiglio; poi ci sono stati gli avversari, su tutti Kristoffersen e Pinturault, che hanno messo seriamente in discussione il suo dominio nelle discipline tecniche. Il giovane talento norvegese è riuscito addirittura a portarsi a casa la coppa di specialità di slalom, un affronto che Hirscher non può tollerare, dopo che per tre anni di fila la coppetta aveva preso la strada di Annaberg im Lammertal.

Vincere la sesta sfera di cristallo, eguagliando il record di Annemarie Pröll, rafforzerebbe gli argomenti di chi, con basi solidissime, ritiene il fuoriclasse austriaco il più grande interprete della storia dello sci alpino. Ci sarà, però, da battere una concorrenza forte ed in rampa di lancio. Oltre ai due già gitati, impossibile non inserire nel novero dei favoriti Jansrud e chissà quali garanzie fornirà il ginocchio di Svindal, dopo che la caduta sulla Streif gli ha negato la possibilità di giocarsi fino all'ultimo le sue carte per la vittoria della Coppa del Mondo generale.

Nelle dichiarazioni di questi mesi Hirscher ha scelto il profilo basso, affermando di porsi dei traguardi passo dopo passo durante l'annata. La sesta sfera di cristallo consecutiva è un obiettivo, però, che si sposa alla perfezione con la fame e l'ambizione senza eguali del salisburghese; parliamo pur sempre di un atleta che, dopo aver vinto tre coppe del mondo, due anni fa si è presentato all'appuntamento con la nuova stagione con 7 kg di muscoli in più, grazie ai suoi ormai famosi allenamenti di crossfit. Proprio la meticolosità nella preparazione atletica rappresenta uno dei suoi più grandi punti di forza. Hirscher è un concentrato di forza ed esplosività, una scheggia di soli 173 centimetri capace di trovare un equilibrio e traiettorie tutte sue.

Per centrare traguardo della sesta sfera di cristallo, però, non potrà fare affidamento sulle discipline veloci.
L'anno scorso Hirscher ha dimostrato di poter interpretare con grande sicurezza anche il super G, soprattutto sui tracciati più tecnici. La vittoria di Beaver Creek è stato solo il punto più alto di una stagione che lo ha visto sovente tra i protagonisti di questa specialità, raccogliendo ben 249 punti. In futuro l'atleta austriaco si cimenterà in super G e in discesa, magari proprio in vista dei giochi olimpici di Pyeongchang 2018, dove cercherà di raggiungere l'unico traguardo che fin qui gli è sfuggito, ovvero l'oro a cinque cerchi.

Non sarà, però, questo l'anno in cui sfiderà gli uomini jet, almeno di ripensamenti tutt'altro da escludere. La preparazione svolta in estate in Austria lo ha visto concentrarsi su slalom e gigante, per tornare ad essere il leader assoluto tra le porte strette e aumentare il suo bottino di medaglie ai mondiali, fin qui fermo a quota due.
L'appuntamento di St. Moritz è un obiettivo che un campione come Hirscher guarda con gli occhi del cannibale. Sono proprio lo spirito vincente e la voglia di migliorarsi che lo hanno portato ad essere il signore della neve negli ultimi cinque anni, con una continuità ed un'applicazione senza eguali nella storia dello sci alpino.
La crescita della nuova generazione è quanto di meglio potesse chiedere uno sciatore che si nutre di record da battere e di avversari prestigiosi da precedere. E c'è da credere che, anche quest'anno, Hirscher si presenterà ai nastri di partenza con la stessa cattiveria, come se non avesse già collezionato 91 podi in Coppa del Mondo e vinto 5 sfere di cristallo consecutive.
Se così non fosse non sarebbe Marcel Hirscher.