Quattro anni fa l'irruzione sulla scena. Improvvisa, quanto dirompente, da far gridare al prodigio tutti gli addetti ai lavori. Oggi, alla vigilia di una nuova stagione, Mikaela Shiffrin ha mantenuto tutte le promesse, vincendo in pochissimo tempo tutto quello che si poteva vincere, soprattutto fra i paletti dello slalom: Coppe del Mondo di specialità, due ori Mondiali, inframezzati dall'oro olimpico.

Ora, la ragazzina diventata giovane donna, alza l'asticella e lancia la sfida alle regine del Circo Bianco Anna Veith e Lara Gut per mettere le mani anche sulla Coppa gigante, quella overall che nell'ultima stagione è finita proprio nella bacheca della svizzera. Lo slalom come terreno di caccia prediletto, a cui pian piano ha aggiunto gli altri pezzi del puzzle sulla strada di una vera e propria polivalenza: in principio lo slalom gigante - dove ovviamente ha fatto bene fin dalle prime uscite - quindi, nella passata stagione, anche qualche uscita in Super G per saggiare il brivido della velocità. E da quest'anno anche la discesa libera, perlomeno nelle gare casalinghe di Lake Louise. Una vera e propria campagna su tutti i fronti per la fuoriclasse del Colorado, che in estate ha lavorato sodo tanto in palestra - e basta andare a fare un giretto su Instragram per vedere qualche foto e farsene personalmente un'idea - quanto sugli sci.

E che ora spera di non dover ancora fare i conti con la malasorte: quella che, nella passata stagione, le ha fatto lo sgambetto a inizio dicembre alla vigilia dello slalom gigante di Are. Distorsione parziale del legamento collaterale mediale cui si aggiunge una contusione del piatto tibiale, la diagnosi. Un pugno da ko per qualsiasi essere umano, non per lei. Altro che stagione finita, giusto il tempo di un paio di mesi ed eccola lì, di nuovo in pista e - manco a dirlo - di nuovo davanti a tutte nello slalom di Crans Montana. Una determinazione e una dedizione che ricorda molto quella della sua più illustre connazionale, ovvero Lindsey Vonn. Ovvero la donna che Mikaela punta a imitare e un giorno, magari, superare nella classifica delle donne più vincenti dello sci alpino. E mettere in bacheca la coppona, potrebbe già essere un primo passo molto interessante.

Il gigante di apertura di Sölden di sabato darà le prime indicazioni. La baby wonder woman è pronta a spiccare il volo e scrivere nuovi capitoli della sua già sin qui entusiasmante storia agonistica. Mikaela il dado lo ha lanciato, alle altre ora la parola.