C'è poco da dire. Uno dei match più belli (se non il migliore) di queste Sweet Sixteen, sia per qualità offensiva dei giocatori e del gioco proposto, sia per attenzione nell'altro lato del campo, che non è stata dimenticata nonostante l'alto punteggio. Tanto rammarico per West Virginia che aveva il match in pugno salvo poi farselo sfuggire a metà del secondo tempo a causa di un parziale di 22-6. I Mountaineers non brillano da tre punti (7/28, 25%), ma tengono banco contro Villanova che per gran parte della partita non riesce a superare il pressing avversario a tutto campo. Jalen Brunson è il salvatore dei suoi con 27 punti, ma in futuro si ricorderanno soprattutto di Omari Spellman, autore di 18 punti con 4 triple, la maggior parte delle quali arrivano nel momento decisivo. Miles Jr. è il top scorer dei suoi con 16 punti, mentre Carter ha una brutta serata al tiro con 12 punti totali e 5/16 dal campo.

Non sorprende l'inizio aggressivo dei favoritissimi, che partono forte in attacco con un 6/6 frutto di un ottimo giro palla. L'intensità del gioco si fa altissima, grazie principalmente al pressing portato avanti da West Virginia, che costringe gli avversari a curare ogni minimo dettaglio. Nonostante i canestri di Miles Jr., nei primi minuti i Mountaineers rimangono attardati e recuperano solo pochi minuti dopo. Da una parte Mikal Bridges commette presto il secondo fallo dopo aver segnato 8 punti, dall'altra i Wildcats iniziano a perdere qualche pallone di troppo. Un parziale di 8-0 di West Virginia portato avanti da Konate riallinea il punteggio e coach Jay Wright ha bisogno di un fantastico Jalen Brunson (16 punti nei primi 20 minuti) per rimettere le cose a posto e consegnare ai posteri il primo tempo sul 44-42.

Anche al ritorno delle due squadre in campo il buon Konate continua a dominare sotto canestro con una potenza inaudita. West Virginia sfrutta bene i primi minuti con un'ottima difesa, mentre in fase d'attacco, nonostante qualche forzatura di troppo di Carter, i compagni non fanno altrettanto e puniscono la difesa con alcune triple fondamentali. Il massimo vantaggio di cinque punti dura però troppo poco perché Villanova si riprende presto. L'energia e la voglia di ribalta dei Wildcats sono davvero fenomenali; l'intensità del match si alza ulteriormente perché tutti sanno che è un momento decisivo. Brunson riesce ancora a metterci una pezza ma è Omari Spellman a fare paura sui due lati del campo, alternando schiacciate in faccia agli avversari a tiri dall'arco dei tre punti. I Mountaineers sono visibilmente storditi, Carter è fuori dal match ma stavolta nessuno dei compagni riesce a salvare West Virginia, che sprofonda oltre la doppia cifra di svantaggio. Gli ultimi quattro minuti di gioco sono di controllo per Villanova, che dopo aver faticato tanto può finalmente festeggiare una vittoria meritata, ma che lascia comunque qualche strascico di incertezza per le partite che verranno.