Non c'è pace a Salt Lake City. Gli Utah Jazz stanno vivendo una stagione tra alti e bassi, normali per una squadra così giovane e in crescita, mostrando lampi di talento e notevoli margini di miglioramento. La squadra di coach Snyder sta tuttavia convivendo con tante difficoltà e soprattutto con molta sfortuna. Il tutto è cominciato in estate, quando è stato Dante Exum a dare forfait: rottura del crociato anteriore in un'amichevole con la sua nazionale, fuori per tutta la stagione. Quello che nelle idee di coach Quin Snyder doveva essere il playmaker del quintetto base si rompe ancora prima di cominciare.

L'andazzo non è di certo migliorato nel corso della stagione: a inizio dicembre Rudy Gobert, centro titolare e uomo chiave per l'equilibrio difensivo, nonchè uno dei migliori lunghi dell'intera lega, ha rimediato una distorsione al ginocchio. Out a tempo indeterminato. A peggiorare la situazione, nella notte tra sabato e domenica è arrivato anche il gravissimo infortunio subito da Alec Burks: frattura alla caviglia, almeno sei settimane di assenza, anche se a seconda della riabilitazione potrebbero essere persino di più.

Burks è il miglior realizzatore della second unit ed è un serio candidato al premio di sesto uomo dell'anno, con i suoi 14,3 punti di media a partita (meglio nei Jazz solo Hayward e Favors). L'infortunio toglie a coach Snyder di fatto il giocatore più impattante a gara in corso insieme a Trey Burke, playmaker che ha ceduto il posto in quintetto a Raul Neto ma che rappresenta una risorsa fondamentale nelle rotazioni. Con l'infortunio di Burks, Burke vedrà il suo minutaggio aumentare e non è esclusa l'ipotesi con il doppio play a partita in corso, reputando Rodney Hood inamovibile dal quintetto base.

Quasi sicuramente al posto di Burks verrà proposto più spesso Joe Ingles, ala piccola naturale, con Hayward che potrebbe giocare più minuti anche da guardia. Tanto dipenderà comunque anche dalle condizioni fisiche di un altro cardine della squadra come Derrick Favors, alle prese con dei problemi alla schiena che lo stanno limitando e l'hanno costretto a saltare l'ultima gara contro i Clippers. Ricopriranno dunque un ruolo fondamentale anche Trey Lyles e Trevor Booker, ali grandi che escono dalla panchina (anche se il primo ha finora raccolto 12 presenze nello starting five).

Difficile capire a priori cosa cambierà nello specifico per Utah, squadra che ambisce ai playoff e attualmente occupa l'ottava piazza nella Western Conference, l'ultima utile per aggiudicarsi un posto nella post-season. Al completo i Jazz possono essere sicuramente una realtà da tenere d'occhio, ma ora servirà un contributo fondamentale da chi ha giocato meno. Se dovessero dimostrarsi anche profondi a livello di roster, l'anno prossimo, con un Exum in più, a Salt Lake City potremmo vedere numerosi sorrisi.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]